Dopo la divisione “Studios” che sviluppa fumetti, film e show televisivi, “Web service” per servizi di rete offerti commercialmente su web, e “Self-publishing” per la pubblicazione di ebook di proprietà di Amazon.com, negli Stati Uniti il colosso dell’e-commerce che fa capo a Jeff Bezos sbarca anche nella catena dei drugstore, le nostrane farmacie per la vendita di medicinali con prescrizione al dettaglio.
Il lancio è stato effettuato nella giornata di martedì e segue l’acquisizione del 2018 dell’azienda rivenditrice di prodotti farmaceutici online “PillPack Inc.”, non a caso in concomitanza con la fase acuta negli States di diffusione del Covid.
Sul sito verrà dedicata una sezione specifica alla “pharmacy”, dove gli abbonati Prime potranno inserire le rispettive informazioni su assicurazioni e relative coperture su un profilo dedicato, ricevere il pacco a casa in due giorni, ma soprattutto, chi sarà sprovvisto di copertura (la demokrazia amerikana non prevede la salute come diritto fondamentale) avere diritto a sconti fino all’80% sui farmaci generici e fino al 40% su quelli di marca, applicabile anche in oltre 50mila farmacie “convenzionate”.
In pratica, per chi è povero e malato, sottoscrivere un abbonamento con la multinazionale potrebbe risultare economicamente conveniente...
A disposizione degli utenti ci saranno, come si conviene, i farmacisti per la gestione delle domande e delle ricette, verranno spedite dall’insulina agli inalatori per l’asma, nulla da fare invece per gli oppioidi.
Negli Stati Uniti, Amazon ha raggiunto nel terzo trimestre del 2020 i 70 milioni di abbonati, cifra che ha spinto la multinazionale a entrare nel mercato della vendita di farmaci con prescrizione, un giro d’affari da più di 500 miliardi di dollari nel paese.
Secondo un sondaggio di Forbes, già il 29% degli statunitensi richiede e riceve le ricette per posta (dopo averne fatto richiesta online), e “quasi tre quinti dei membri di Amazon Prime hanno dichiarato che avrebbero preso in considerazione la possibilità di farsi consegnare le prescrizioni da Amazon se il servizio fosse diventato disponibile”.
Inoltre, a marzo le prescrizioni per corrispondenza sono aumentate del 21% rispetto al 2020, rappresentando quasi il 6% del mercato su prescrizione, “la quota più alta degli ultimi due anni”, secondo i dati di SunTrust Robinson Humphrey (banca d’investimenti statunitense).
Se consideriamo che due americani su cinque fanno uso regolare di farmaci su prescrizione, ecco mostrato un esempio concreto di come “non si spreca una crisi”.
Per un capitalista, s’intende...
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