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02/12/2020

Il parlamento dell’Italia è come la Duma dello zar

È scandalosa ma significativa la reazione di tutto il palazzo della politica alla timidissima proposta, di parlamentari LeU e PD, di una piccola tassa di 1.000 euro per chi, in aggiunta alla prima casa, abbia un patrimonio di 500.000 euro.

Una cifra irraggiungibile se non con il binocolo da oltre l’80% della popolazione. Una cifra che un operaio metalmeccanico raggiungerebbe con 20 anni di salari e un precario mai.

Questa proposta è insufficiente a redistribuire davvero la ricchezza e soprattutto non colpisce adeguatamente i super miliardari, che solo nel lockdown hanno visto aumentare del 31% il proprio patrimonio.

Ma il 97% del Parlamento, da Zingaretti a Renzi a Di Maio a Salvini a Meloni, e ovviamente al miliardario Berlusconi, è insorto sdegnato contro questa proposta: far pagare più tasse ai ricchi? MAI.

Tagliare gli stipendi, le pensioni, i servizi pubblici, questo sì, non certo colpire chi accumula ricchezza, che “lo fa sempre per il bene di tutti”!

Questa reazione è una ulteriore prova che TUTTI i partiti italiani in Parlamento, di governo e opposizione, rispettano davvero solo una legge, quella dei soldi, e che la loro idea di governo corrisponde a ciò che Marx ed Engels nel 1848 definivano “comitato d’affari della borghesia”.

Tutti i partiti italiani, quando devono scegliere con chi stare davvero, alle fine si schierano con Briatore.

E state pure sicuri che anche quel 3% che ha proposto una piccola tassa sui più alti patrimoni finirà per adeguarsi al resto del palazzo, dopo essersi fatta un poco di pubblicità progresso.

In Italia solo il 3% della popolazione ha più di 500.000 euro e quindi pagherebbe la tassa di 1.000 euro, sicuramente senza rovinarsi per questo. Ma il 97% del Parlamento fa propri e direttamente sostiene gli interessi e gli affari di questo 3% di ricchi. Era così la Duma dello Zar nel 1917.

PS: per Fusaro e C., anch’essi fieramente avversi alle tasse sui ricchi, vale oggi ciò che Marx ed Engels scrissero nel 1848 sui “socialisti” reazionari, finti amici del popolo: “Per trascinare il popolo dalla loro parte, gli aristocratici sventolavano fra le mani, come una bandiera, il fagotto del mendicante. Ma ogni volta che la folla li seguiva, essa scorgeva sul loro deretano gli antichi stemmi feudali e si disperdeva con fragorose e irriverenti risate”.

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