Se vi capitasse di andare a fare la terza dose del vaccino al Mandela Forum di Firenze potrebbe capitare di imbattervi in un bizzarro cartellone a firma ‘Regione Toscana’ dall’altisonante titolo “i cento massacri più sanguinosi della storia“.
Un elenco pieno di buchi, “errori”, mostruose dimenticanze.
In mezzo a tutte quelle cifre tonde, ad esempio, potrete notare che solo una è riferita ai massacri USA: quella della guerra in Vietnam.
A novembre 2018 Global Research pubblicò un documentato studio di James A. Lucas sul numero di persone uccise dalla ininterrotta serie di guerre, colpi di stato e altre operazioni “coperte” effettuata dagli Stati Uniti dal 1945 ad oggi: viene stimato in 20-30 milioni. Circa il doppio dei caduti della Prima guerra mondiale.
Nello strampalato elenco in questione non troverete alcun riferimento alla più terrificante tragedia del novecento: l’olocausto di 6 milioni di Ebrei ad opera dei nazisti tedeschi di Adolf Hitler.
Il fondatore e Führer del nazionalsocialismo non viene mai citato, come non vengono mai citati i suoi alleati e massacratori, Francisco Franco e Benito Mussolini.
E nulla nemmeno troverete sui 20 milioni di russi morti causati dall’invasione nazista dell’ex Unione Sovietica, mentre se ne attribuiscono fantasiosamente altrettanti ad opera di Stalin.
Nessun riferimento v’è alle vittime causate in oltre un secolo di dominio coloniale francese in Algeria – un milione di morti – né sul genocidio armeno (olocausto degli armeni) perpetrato dall’Impero ottomano tra il 1915 e il 1916, che causò circa 1,5 milioni di morti. E zero riferimenti alla guerra di aggressione del Giappone contro la Cina (luglio 1937 – settembre 1945) che causò tra 17.000.000 e i 22.000.000 di civili morti, ma si ascrivono invece 40 milioni di morti a Mao Tse Tung.
E a completare la voragine, una evidente sottostima del più grande genocidio della storia: quello dei nativi americani (nel cartello appare solo la generica voce “Conquiste delle Americhe” cui si ascrivono 15 milioni di morti).
Per genocidio dei nativi americani (detto anche genocidio indiano, olocausto indiano o catastrofe demografica dei nativi americani) alcuni storici intendono il calo demografico e lo sterminio dei nativi americani (indiani del nord America e indios e amerindi, nel centro e nel sud America), avvenuto dall’arrivo degli europei nel XV secolo alla fine del XIX secolo.
Si ritiene che tra i 50 e i 100 milioni di nativi morirono a causa dei colonizzatori, come conseguenza di guerre di conquista, perdita del loro ambiente, cambio dello stile di vita e soprattutto malattie contro cui i popoli nativi non avevano difese immunitarie, mentre molti furono oggetto di deliberato sterminio poiché considerati barbari.
Secondo Russell Thorton, solo nel nord America morirono 18 milioni di persone. Per altri autori la cifra supera i 100 milioni, fino ad arrivare a 114 milioni di morti in 500 anni.
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