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14/03/2022

Guerra in Ucraina - Riprendono i negoziati, aperti 10 corridoi umanitari. Istruttori militari “stranieri” uccisi in base ucraina. A Roma colloqui Usa-Cina

Questa mattina ricominciano i colloqui in video conferenza tra le delegazioni di Kiev e Mosca per cercare di disinnescare la crisi in corso. Lo ha reso noto Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli interni ucraino. C’è molta apprensione sull’esito di quei colloqui, ma ieri il capo negoziatore ucraino, Mikaylo Podolyak, ha detto che “la Russia sta cominciando a parlare in modo costruttivo”. Ed è la valutazione più ottimistica registrata finora. “Penso che otterremo alcuni risultati nel giro di pochi giorni”, aveva aggiunto in un video.

I corridoi umanitari

Sono stati concordati dieci corridoi umanitari per la giornata odierna tra Russia e Ucraina per consentire l’evacuazione dei civili. Lo ha annunciato la vice prima ministra ucraina, Irina Vereshchuk, in un videomessaggio pubblicato questa mattina sul canale Telegram dell’ufficio presidenziale ucraino.

Nella regione di Kiev sono stati aperti corridoi umanitari dai villaggi di Bogdanovka, Novobogdanovka, Pobeda e Bobrik alla città di Brovary, dalla città di Gostomel al villaggio di Belogorodka, dagli insediamenti di Nemeshaevo e Vorzel sempre al villaggio di Belogorodka e dal villaggio di Dmitrovka a quello di Belogorodka. Nella regione di Luhansk sono stati aperti corridoi per l’evacuazione dei civili da Severodonetsk, Popasna e Gornoe a Slovyansk.

A Roma colloqui tra Usa e Cina sulla guerra in Ucraina

C’è grande aspettativa per l’incontro che si svolge a Roma tra Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, con Yang Jiechi, membro dell’ufficio politico del Partito Comunista Cinese. Si materializza un tentativo di dialogo tra Usa e Cina dopo che gli Usa hanno sostenuto che la Russia ha fatto richiesta di armi a Pechino e aiuto per eludere le sanzioni. Liu Pengyu, il portavoce dell’ambasciata cinese a Washington, ha affermato di non essere a conoscenza di alcuna notizia che la Cina possa essere disposta ad aiutare la Russia per forniture militari. Sullivan a Roma incontrerà in mattinata anche Luigi Mattiolo, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio Mario Draghi.

Il fronte militare

Gli attacchi militari russi si vanno estendendo anche alla zona occidentale dell’Ucraina, quella al confine con la Polonia e la Romania da dove arrivano i rifornimenti militari dei paesi della Nato.

L’intensificazione dell’offensiva russa lungo il fronte occidentale, era già emersa ieri con l’attacco alla base militare di Yaroviv, situata nei pressi del confine con la Polonia dove ci sono stati 35 morti e decine di feriti tra cui alcuni istruttori militari stranieri.

La base militare, il cui nome ufficiale è “Centro internazionale per la pace e la sicurezza”, si estende su una superficie di 360 chilometri quadrati e a settembre scorso aveva ospitato esercitazioni ucraine in coordinamento con la Nato.

Nelle settimane precedenti l’invasione russa del 24 febbraio, l’esercito ucraino si è addestrato nella base di Yaroviv, ma secondo i media ucraini tutti gli istruttori stranieri sono partiti a metà febbraio, lasciando dietro di sé l’equipaggiamento.

Tra i feriti risultano però militari olandesi e portoghesi. Altri paesi della Nato non hanno reso noto se ci sono morti o feriti tra gli istruttori militari colpiti nella base militare ucraina.

Nel villaggio di Stavische, nella regione di Zhytomyr – a ovest di Kiev – un attacco missilistico ha preso di mira alcuni edifici amministrativi, distruggendone almeno sette e causando diversi feriti. A Rivne, città situata circa 200 chilometri a est di Leopoli, gli attacchi russi hanno danneggiato una torre della televisione. Le sirene antiaeree, tuttavia, sono state udite nella notte in molte regioni del paese, da Leopoli alla regione della Transcarpazia – regione che confina con Romania, Slovacchia e Ungheria – sino a Kharkiv, la seconda città del Paese che è sotto assedio da almeno due settimane, e Odessa, importante porto dell’area sud occidentale dell’Ucraina.

Le forze armate russe hanno colpito l’aeroporto Antonov, a nord ovest di Kiev. Lo scalo, noto anche come Hostomel, è il più importante aeroporto cargo internazionale dell’Ucraina, nonché una base aerea militare di importanza strategica. Diversi video diffusi sui social mostrano dense colonne di fumo che salgono dall’aeroporto. Secondo fonti ucraine invece le forze armate russe hanno preso di mira l’impianto di produzione di aerei Antonov e non l’omologo aeroporto noto anche col nome di Hostomel. L’impianto industriale è situato nei pressi dell’aeroporto, a circa 10 chilometri dal centro di Kiev.

Fonti russe affermano che, la Crimea e il Donbass adesso sono “collegati da un corridoio terrestre attraverso il territorio dell’Ucraina”. “La strada dalla Crimea a Mariupol è stata presa sotto controllo”. Secondo i servizi di intelligence britannici le forze navali russe hanno bloccato a distanza la costa ucraina del Mar Nero, isolando di fatto l’Ucraina dal suo sbocco al mare.

Il gas russo continua ad essere pompato verso l’Europa occidentale

Il gas russo continua ad arrivare in Europa occidentale. La compagnia statale russa Gazprom infatti sta continuando a fornire gas attraverso l’Ucraina a un volume sostanzialmente invariato rispetto al contratto a lungo termine (109,5 milioni di metri cubi al giorno).

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