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04/03/2022

Mario Draghi al servizio dei padroni della guerra

Ieri 233 morti per Covid. Nessuno ne parla più. #Draghi va in un teatro di #Firenze a dire – tra gli applausi pilotati di una claque trasversale – che l’emergenza è finita. È falso.

Ma ora il vero affare è la guerra ed il proconsole dell’Unione Europea e della Troika, ha già promulgato il nuovo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022.

Si, perché si prepara a fronteggiare la rabbia e le prossime rivolte di un popolo – quello italiano – ridotto alla fame ed alla disperazione da una gestione caotica della pandemia, dalle sue politiche economiche e sociali che prendono, ancora una volta, dai più deboli per dare ai ricchi e da una spesa militare record.

Un bilancio del ministero della Difesa che sfiora, ormai, la cifra stratosferica, di 26 miliardi di euro ed un aumento di 1,35 miliardi nel 2022, cui si aggiungono altri 200 milioni per armi e militari da mandare sul fronte in Ucraina in spregio all’art. 11 della Costituzione ed alla possibilità che il nostro paese contribuisca ad aprire uno spiraglio per una vera conferenza di pace, avendoci reso Draghi di fatto “paese belligerante".

La consegna della #NATO e della #UE è quella di soffiare sul fuoco del conflitto perché più lunga sarà la guerra, più cospicui saranno profitti e dividendi dei produttori di armamenti.

A questi signori, delle centinaia di migliaia di profughi in fuga, dei civili che muoiono sotto le bombe e della devastazione che produce la guerra nulla importa. Business is business.

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