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15/11/2023

La Germania dovrà risarcire i parenti di vittime delle stragi naziste, ma Berlino “fa muro”

Lo stato tedesco dovrà risarcire gli eredi di alcune vittime della strage nazista di Pratale, eccidio avvenuto nelle campagne di San Casciano Val di Pesa il 23 luglio del 1944 per opera di militari tedeschi e per un altro omicidio avvenuto nella stessa estate in località Tavarnelle Val di Pesa.

A stabilirlo è stato il giudice del tribunale civile di Firenze, Susanna Zanda, che nella sua sentenza ha qualificato questi episodi come “crimini contro l’umanità“.

La Germania dovrà versare un indennizzo di 50 mila euro a favore di Mirella Lotti, figlia (oggi 88enne) di Giuliano Lotti, una delle 12 vittime della strage di Pratale. 25mila a testa invece per i due nipoti del partigiano Egidio Gimignani, vittima di torture e ucciso per rappresaglia per la morte di un soldato tedesco il 20 giugno del 1944.

Anche questa sentenza dovrà però scontrarsi con l’ostacolo tutto politico frapposto dalle autorità tedesche ai risarcimenti ai parenti delle vittime della stragi naziste.

Nel 2011 si era concluso con la condanna all’ergastolo per tre ex nazisti ormai novantenni e un maxi-risarcimento del danno – circa 14 milioni, solo di provvisionale – a carico della Repubblica federale di Germania, ritenuta “responsabile civile”, il processo presso il tribunale militare di Roma, che metteva una parola fine, dopo 67 anni, all’inchiesta per un altra strage, quella del Padule di Fucecchio, in Toscana, dove nell’agosto ’44 vennero trucidati 184 civili, in gran parte anziani, donne e bambini.

Uno dei peggiori eccidi compiuti dai nazisti in Italia durante la seconda guerra mondiale.

Occorre rammentare che il governo tedesco si è sempre opposto al fatto che l’Italia continui a dare seguito alle denunce dei parenti delle vittime delle stragi naziste e celebri processi in tal senso che approdino a risarcimenti individuali.

Le motivazioni addotte da Berlino sono legate alle precedenti controversie legali sul risarcimento delle vittime del nazionalsocialismo nella Seconda Guerra Mondiale.

La Repubblica Federale Tedesca ha accusato i tribunali italiani di aver autorizzato più di 25 nuovi procedimenti contro la Germania e alcuni anni fa ha avviato una causa contro l’Italia in sede di Corte Internazionale di Giustizia, anche se il tribunale dell’Aja lo abbia dichiarato da tempo inammissibile.

Una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia aveva stabilito nel 2012 che la Germania non dovesse risarcire individualmente gli internati militari italiani e altre vittime delle persecuzioni e delle stragi naziste.

Si fondava così il principio giuridico dell’immunità dello Stato, secondo il quale sono nulle le sentenze vinte dai pubblici ministeri in Italia. Con la sua causa, la Germania ora insiste affinché l’Italia riconosca il principio di immunità degli Stati.

Ma una sentenza della Corte Costituzionale del 2014 ha stabilito il diritto a chiamare in giudizio gli Stati che commettono gravi violazioni dei diritti delle persone (quindi anche la Germania) per avere il risarcimento del danno.

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