La Corte di Giustizia dell‘Unione Europea ha dichiarato che gli alimenti originari dei territori occupati dallo Stato di Israele devono recare l’indicazione del loro territorio di origine, accompagnata, nel caso in cui provengano da una località o da un insieme di località che costituiscono un insediamento israeliano all’interno del suddetto territorio, dall’indicazione di tale provenienza.
Nella sentenza Organisation juive européenne e Vignoble Psagot (C-363/18), la Corte di Giustizia UE ha sancito l’obbligatorietà di indicare in etichetta l’origine dei prodotti provenienti dai territori occupati.
Un passo avanti all’insegna della trasparenza e un riconoscimento dell’importanza delle scelte dei consumatori.
Un elemento di trasparenza imprescindibile nei confronti dei cittadini / consumatori, che hanno il diritto di conoscere l’esatta provenienza del prodotto che stanno consumando.
La Corte ha dichiarato, in tal senso, che “l’indicazione del territorio di origine degli alimenti in questione è obbligatoria, al fine di evitare che i consumatori possano essere indotti in errore in merito al fatto che lo Stato di Israele è presente nei territori in quanto potenza occupante e non in quanto entità sovrana”.
Una decisione che reputiamo estremamente importante, in quanto non solo sancisce il dovere dei produttori di indicare correttamente ed in maniera trasparenze l’origine dei prodotti, ma soprattutto riconosce l’importanza del ruolo dei consumatori che, attraverso le loro consapevole scelte, mettono in atto azioni improntate alla propria coscienza e senso critico e di responsabilità etica e morale.
In tal modo si riconosce e si sottolinea la responsabilità che le aziende, i distributori e i cittadini stessi hanno il diritto nello scegliere prodotti che provengono, di fatto, da territori occupati militarmente e che violano i diritti umani e le più basilari norme di diritto internazionale.
Credo che sia urgente in questo contesto cosi difficile e drammatico in cui viviamo, da parte nostra in qualità di cittadini / consumatori pretendere ed esigere dalle Grandi Catene di distribuzione l‘applicazione di questa sentenza, perché abbiamo il diritto di decidere noi quale prodotto intendiamo comperare in modo responsabile e consapevole.
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