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14/11/2023

Gaza. Soldati israeliani nel Parlamento di Gaza City. Al Shifa è un mattatoio. In Cisgiordania uccisi sei palestinesi. Hezbollah attacca

Con una foto che renderebbe orgogliosi i fascisti in mezzo mondo, i militari israeliani si sono fatti ritrarre sulla presidenza del Parlamento di Gaza ridotto, come diceva uno dei peggiori, “ad un bivacco di manipoli”. Del resto per le strade di Parigi sabato abbiamo visto il fior fiore del neofascismo francese – dalla Le Pen a Zemmour a Marion Marechal – sfilare in una manifestazione a sostegno di Israele.

All’ospedale Al Shifa sono saliti a 32 i pazienti morti negli ultimi giorni ha a detto alla BBC il direttore Mohamed Abu Selmia, precisando che 3 neonati prematuri e 7 altre persone sono morti a causa della mancanza di ossigeno. Molti altri sono a rischio a causa dell’impossibilità di procedere con le dialisi, ha aggiunto. I ricoverati al momento sono oltre 600.

Abu Selmia ha denunciato di non riuscire a seppellire i 150 cadaveri che si trovano nell’ospedale, nonostante i contatti con la Croce Rossa. A causa dei corpi insepolti, l’ospedale è ora preso di mira dai cani randagi.

I medici dell’ospedale Al Shifa, nel nord della Striscia di Gaza, intanto si rifiutano di eseguire l’ordine d’Israele di lasciare la zona perché temono per la vita di circa 700 pazienti a rischio. A riferirlo è l’emittente statunitense CNN citando Munir Al Bursh, direttore generale del ministero della Sanità di Gaza. “Il problema non sono i medici, sono i pazienti. Se venissero lasciati lì morirebbero, e se venissero trasferiti rischierebbero comunque di morire. Stiamo parlando di circa 700 pazienti”, ha spiegato Al Bursh.

Secondo fonti mediche locali, nel complesso dell’ospedale si troverebbero diverse migliaia di persone. L’ordine di evacuazione, ha aggiunto Al Bursh, non è stato coordinato con alcuna agenzia umanitaria come la Croce rossa internazionale. Questo, secondo il dirigente del ministero della Sanità di Gaza, alimenta la preoccupazione circa la sicurezza e la fattibilità del trasferimento di un tale numero di pazienti, alcuni dei quali sono in condizioni critiche.

Tutti gli ospedali del nord della Striscia di Gaza hanno smesso di funzionare. Il ministero ha inoltre dichiarato che sei neonati prematuri e nove pazienti sono morti nell’ospedale Al Shifa a causa della carenza di elettricità.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite è tornato ad affermare di essere “estremamente preoccupato” riguardo la situazione negli ospedali di Gaza, che stanno chiudendo, ma “resta in costante contatto telefonico con le parti” per trovare una soluzione. Lo ha detto il portavoce di Antonio Guterres, rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso dell’incontro quotidiano con i media.

I combattimenti e lo scambio di prigionieri. Un ostaggio morto nei bombardamenti

Tra le macerie e i vicoli di Gaza continuano i combattimenti casa per casa tra i combattenti palestinesi e i militari israeliani. Le forze armate israeliane affermano che altri due soldati sono stati uccisi portando a 46 il bilancio delle vittime dell’operazione militare a Gaza. Lo riporta il quotidiano The Times of Israel.

Ieri sera è tornato a parlare Abu Obeida, portavoce militare delle Brigate Al Qassm, il braccio militare di Hamas. Abu Obeida ha parlato del ritardo intenzionale da parte di Israele di un accordo di scambio di prigionieri, dell’uccisione di un soldato israeliano e del numero di veicoli militari israeliani distrutti nelle ultime 48 ore. “I nostri combattenti stanno conducendo operazioni di sorveglianza e si stanno avvicinando ai veicoli nemici e alle posizioni fortificate dei loro soldati. Manovrano in tutte le aree di incursione, dirigendo attacchi per far saltare in aria carri armati e veicoli corazzati, attaccando i punti di fortificazione dei soldati nemici in alcuni edifici e bombardando i loro raduni con proiettili di mortaio e missili guidati, infliggendo perdite e morti tra le file nemiche”.

Sulla situazione degli ostaggi e dello scambio di prigionieri, il Washington Post scrive che Israele ed Hamas sarebbero vicini ad un accordo sugli ostaggi che potrebbe portare alla liberazione di gran parte delle donne e dei bambini sequestrati il 7 ottobre dai palestinesi. Questo in cambio del rilascio di donne e giovani palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, riporta il Washington Post citando un alto funzionario israeliano. L’intesa – scrive il quotidiano – potrebbe essere annunciata nel giro di qualche giorno se verranno sciolti gli ultimi nodi.

Sulla situazione degli ostaggi e le trattative sullo scambio dei prigionieri Abu Obeida ha affermato che: “Il nemico ha chiesto il rilascio di un centinaio di donne e bambini detenuti da noi a Gaza. Abbiamo informato i mediatori che in una tregua di cinque giorni, avremmo potuto rilasciare 50 delle donne e dei bambini detenuti a Gaza, che alla fine potrebbero arrivare a 70, considerando la complessità che essi sono detenuti da più organizzazioni”.

Secondo Abu Obeida “la tregua includerebbe anche un cessate il fuoco e consentirebbe l’ingresso di aiuti umanitari e di soccorso a tutto il nostro popolo in tutta la Striscia di Gaza. Tuttavia, il nemico continua a procrastinare ed eludere l’adempimento di questo obbligo, ignorando non solo la vita dei civili palestinesi, ma anche mostrando indifferenza per l’uccisione dei suoi prigionieri. L’esempio più eloquente è l’uccisione del soldato Faoul Assyani, che è stato catturato vivo e ha registrato un appello per la sua liberazione all’inizio della guerra, ma è stato ucciso in un bombardamento nemico pochi giorni fa”.

Cisgiordania. Uccisi sei palestinesi. Raid israeliani in varie città

Sei palestinesi sono stati uccisi negli scontri con le forze israeliane intorno alla città di Tulkarem, nel nord della Cisgiordania. I sei di età compresa tra 21 e 29 anni, sono stati uccisi durante un’operazione dell’esercito israeliano.

Agli scontri, come confermato dall’agenzia di stampa palestinese Shehab via Telegram, hanno preso parte anche gruppi di militanti delle Brigate Al Aqsa, ala militare del movimento palestinese Al Fatah.

Un palestinese, intanto, è morto all’alba di questa mattina a seguito delle ferite riportate ieri sera, mentre tentava di sferrare un attacco all’arma bianca contro alcuni militari israeliani nei pressi della città di Beit Hanun, a nord-est di Hebron. Lo ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Wafa, aggiungendo che i soldati, dopo il suo ferimento, avrebbero impedito l’arrivo sul posto delle ambulanze per prestargli i soccorsi.

Continua, intanto, la campagna di arresti delle autorità israeliane in Cisgiordania. Questa mattina, sette palestinesi sono stati arrestati nel governatorato di Hebron, mentre altri due arresti sono stati effettuati a Beit Rima, a nord di Ramallah, dove ieri sera le forze armate israeliane avevano già lanciato un’incursione per arrestare due palestinesi.

All’alba di questa mattina i militari israeliani hanno condotto un’operazione vicino al campo profughi di Jalazoun, sempre a nord di Ramallah, arrestando un uomo, mentre gruppi di giovani palestinesi tentavano di impedirne l’avanzata. Ne sono nati durissimi scontri.

Libano - Hezbollah colpisce postazione militare israeliana

Il movimento Hezbollah ha rivendicato un attacco condotto nella tarda serata di ieri contro la postazione militare israeliana di Al Malikiyya, villaggio a situato lungo la Linea blu che segna il fittizio confine tra i due paesi.

Le forze armate israeliane hanno confermato questa mattina il ferimento di due militari colpiti ieri da un missile anticarro teleguidato di Hezbollah nella regione di Netu’a.

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