Furiosi combattimenti si concentrano nel cuore di Gaza City, nel nord della striscia, in particolare intorno ad alcuni ospedali.
Migliaia di civili e malati palestinesi sperano di lasciare oggi l’ospedale Al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, che è rimasto senza acqua né elettricità da giorni sotto attacco perchè coinvolto negli scontri tra combattenti palestinesi e l’esercito israeliano.
L’ospedale Al-Shifa di Gaza non è più in funzione ha affermato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
“Il mondo non può rimanere in silenzio mentre gli ospedali, che dovrebbero essere un posto sicuro, sono trasformati in luoghi di morte, devastazione e disperazione”, ha scritto Ghebreyesus su X, chiedendo un immediato cessate il fuoco.
Secondo diverse testimonianze raccolte sia dai media internazionali che dalle principali organizzazioni umanitarie, l’ospedale Al Shifa è di fatto assediato e attaccato direttamente dall’esercito israeliano, nonostante Tel Aviv continui a negare ogni responsabilità, sostenendo che ci siano solo dei combattimenti in corso nell’area.
A partire da domenica sera, 22 ospedali e 49 centri medici hanno completamente smesso di funzionare a Gaza, a causa dei bombardamenti israeliani e dell’interruzione di tutto il carburante e l’elettricità nella Striscia dal 9 ottobre, ha detto un portavoce del governo palestinese in una conferenza stampa da Deir al Balah a Gaza.
“Le forze israeliane hanno preso di mira l’unità di terapia intensiva dell’ospedale al-Shifa, hanno anche distrutto il reparto maternità e la sala operatoria”, ha detto, aggiornando il numero di palestinesi uccisi dall’inizio delle ostilità il 7 ottobre a 11.180 persone.
Nel resto della Striscia di Gaza almeno 10 palestinesi sono stati uccisi e più di 20 sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira la casa della famiglia al-Najjar a est di Khan Yunis, nel sud di Gaza, la regione che Israele sostiene essere una zona sicura.
Anche la sede del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo a Gaza è stata colpita da attacchi aerei israeliani, che hanno portato all’uccisione di cinque sfollati e al ferimento di altri 15.
Onu: bombardare gli ospedali è crimine di guerra. Ma la Ue si accoda a Israele
Accodandosi supinamente alla versione israeliana del conflitto, l’Unione Europea ha condannato Hamas per aver utilizzato “ospedali e civili come scudi umani” nella Striscia di Gaza ed esorta Israele a ricorrere al “massimo contenimento” per proteggere i civili nella guerra in corso. “L’Ue condanna l’uso degli ospedali e dei civili come scudi umani da parte di Hamas” ed è “profondamente preoccupata per l’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza”, ha dichiarato in un comunicato il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, dimostrando una scelta di campo evidente che rende l’Unione Europea pienamente complice dei crimini di guerra israeliani.
Di diverso parere il segretario generale dell’Onu il quale ha richiamato che le convenzioni internazionali vietano in qualsiasi caso di aprire il fuoco contro gli ospedali.
Cisgiordania. Palestinesi assediati nelle loro case
In Cisgiordania le forze di occupazione israeliane hanno preso d’assalto le città di Yatta e Halhul vicino ad Al-Khalil Hebron e Sebastia, a nord di Nablus. Secondo quanto riferito, gli scontri hanno avuto luogo anche a Qalqilya, nella Cisgiordania occidentale, dove un veicolo delle forze di occupazione israeliane è stato preso di mira con una bomba durante un raid nella città palestinese.
L’esercito israeliano ha imposto un coprifuoco, ora quasi 24 ore al giorno, in 11 quartieri dell’Area H2di Hebron, nella Cisgiordania occupata, da quando le ostilità con Hamas sono iniziate il 7 ottobre, ha detto domenica il gruppo israeliano per i diritti B’tselem.
L’Ong ha affermato che, per più di un mese, i negozi e le attività palestinesi nell’area assediata, controllata dall’esercito israeliano, sono stati chiusi, mentre circa 750 famiglie, per un totale di migliaia di persone, sono state “imprigionate in casa”. L’organizzazione ha accusato le autorità israeliane di imporre una “punizione collettiva” alla popolazione della Cisgiordania occupata mentre l’attenzione del mondo si rivolge alla guerra a Gaza.
Libano. Razzo di Hezbollah colpisce Dovev in Israele. Sei feriti
Il movimento Hezbollah ha rivendicato il lancio di un missile anticarro dal Libano che hanno causato il ferimento di sei persone in abiti civili israeliani. Lo ha riferito il sito web d’informazione Al Mayadeen, spiegando che uno dei feriti si trova in condizioni gravi. Il missile ha colpito alcune veicoli vicino alla località di Dovev, situata nei pressi della linea blu, la linea di demarcazione tra Libano e Israele da dove però i civili dovrebbero essere stati evacuati. Le forze armate israeliane hanno fatto sapere di aver bombardato con l’artiglieria il sito utilizzato per il lancio dei missili.
Siria. Raid statunitensi contro obiettivi sul territorio siriano
Le forze armate statunitensi hanno sferrato una serie di attacchi aerei contro strutture di gruppi combattenti in Siria, provocando otto vittime. È il terzo raid in tre settimane. Gli Usa affermano di aver preso di mira obiettivi collegati all’ondata di recenti attacchi contro le truppe statunitensi di stanza in Siria e nel vicino Iraq. In una nota, il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha affermato che gli ultimi attacchi sono stati effettuati nella serata di ieri contro strutture delle milizie.
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