Oggi il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà una sessione a porte chiuse su richiesta della Russia per discutere le tregue umanitarie a Gaza e l’accordo sui detenuti.
Secondo il Wall Street Journal, sarebbero in corso colloqui per estendere una tregua tra Israele e Hamas e ampliare la lista degli ostaggi idonei che potrebbero essere rilasciati nei prossimi giorni.
Il giornale cita persone che hanno familiarità con i negoziati, l’Egitto e il Qatar stanno mediando colloqui che potrebbero vedere l’accordo prolungato fino ad altri quattro giorni.
Il gabinetto di guerra israeliano si riunisce oggi per discutere l’estensione della tregua. Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari, in una dichiarazione ha fatto sapere che: “Siamo pronti a continuare la guerra e il nostro obiettivo è liberare gli ostaggi”. Parlando alle truppe schierate nel nord della Striscia di Gaza, Netanyahu ha affermato che “Andiamo fino in fondo, fino alla vittoria. Niente ci fermerà. Siamo convinti di avere la forza, la potenza, la volontà e la determinazione di raggiungere tutti gli obiettivi della guerra, e così faremo”. Ma in serata Netanyahu ha ricevuto una telefonata di Biden che “preferirebbe” una proroga delle tregua.
L’Ufficio del Primo Ministro israeliano afferma che sono in corso “discussioni” in merito a una lista di ostaggi di Gaza da rilasciare oggi, che è stata ricevuta durante la notte ed è in fase di “valutazione”.
Non è chiaro su cosa vertano le discussioni e se Israele abbia un problema con la lista, che secondo quanto riferito include 11 rapiti. Questo completa la lista dei 50 ostaggi che saranno rilasciati nella tregua di quattro giorni, che può ancora essere estesa.
Il dirigente di Hamas Khal Al Hayya ha dichiarato “Siamo seriamente intenzionati a procedere con un accordo globale per lo scambio di prigionieri”.
Intanto, aerei da guerra israeliani stanno attualmente sorvolando le città di Rafah e Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
Cisgiordania. Attacchi israeliani contro i palestinesi
Ieri due palestinesi sono stati feriti da colpi d’arma da fuoco dell’esercito israeliano nelle vicinanze della prigione di Ofer, mentre i militari israeliani hanno sparato proiettili e gas lacrimogeni a Beitunia, vicino a Ramallah, per impedire ai palestinesi di fotografare l’autobus che trasportava i bambini liberati come parte del terzo gruppo dell’accordo di scambio di prigionieri.
Diversi palestinesi sono rimasti feriti ieri sera durante gli scontri con le forze israeliane nel campo profughi di al-Arroub, a nord di Hebron, nel sud della Cisgiordania occupata.
Il corrispondente dell’agenzia Wafa ha raccontato che le forze israeliane hanno preso d’assalto il campo profughi di al-Arroub e hanno costretto i proprietari dei negozi a chiuderli, provocando i residenti e scatenando gli scontri. Un analogo raid con scontri è avvenuto anche nel villaggio di Kafirat presso Jenin.
A Gaza la dimensione del massacro si ampia ancora
Secondo dati diffusi dal Ministero della Sanità palestinese a Gaza i palestinesi uccisi dal 7 ottobre sono saliti a 14.854, tra cui quasi 6.150 bambini. I feriti sono 36.000. I dispersi 7.000, tra cui più di 4.700 donne e bambini.
La rappresaglia israeliana per l’attacco palestinese del 7 ottobre ha ormai superato la inquietante proporzione di 10 palestinesi uccisi per ogni israeliano ucciso che ricorda quelle naziste in Italia durante la seconda guerra mondiale.
Tensione nel golfo di Aden
Uomini armati non identificati, ieri hanno sequestrato una petroliera legata a Israele, “Central Park”, nel Golfo di Aden. Il Comando Centrale dell’esercito degli Stati Uniti afferma che il cacciatorpediniere di classe Arleigh Burke USS Mason, ha risposto al sequestro della petroliera di Central Park e ha chiesto agli assalitori armati di rilasciare la nave dopo che questa aveva inviato una richiesta di soccorso domenica. La nave è collegata a Zodiac Maritime, controllata dal miliardario israeliano Eyal Ofer.
Una portaerei americana ha attraversato lo stretto di Hormuz e raggiunto le acque del Golfo Persico.
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