Lo sciopero dei ferrovieri ha riscontrato eccezionali partecipazioni in tutte le aziende del Gruppo FSI S.p.A. con adesioni in tutti i settori ben oltre il 50%.
Massiccia l’adesione nella manutenzione infrastruttura di RFI, con una media sopra il 70% e picchi in molti impianti del 100%, che scioperava anche contro il nefasto accordo di settore dello scorso 10 gennaio.
I ferrovieri hanno dimostrato con questa partecipazione il netto rifiuto dell’accordo firmato da Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti; SLM Fast/Confsal, OrSA Ferrovie, UGL Ferrovie disconoscendone di fatto la rappresentività.
Al presidio indetto sotto la sede delle Ferrovie dello Stato, un centinaio di lavoratori della manutenzione, con delegazioni dalla Campania e Toscana, hanno chiesto l’immediata revoca dell’accordo del 10 gennaio, puntuale è arrivata anche la solidarietà e vicinanza dei colleghi di Trenitalia.
Questa prima azione di sciopero, proclamata da USB, insieme a CUB, SGB ed i ferrovieri autorganizzati, si è resa necessaria per rivendicare una piattaforma di rinnovo contrattuale basata su aumenti consistenti sul minimo contrattuale e sul Salario Professionale, per l’ aumento da 7 a 14 degli scatti di anzianità e di tutte le competenze ferme al 2003, ma soprattutto per esigere una riduzione dell’orario di lavoro a 36/32 h settimanali ed il riconoscimento del lavoro usurante per tutti i ferrovieri dell’esercizio.
USB Attività Ferroviarie proseguire nella sua battaglia a fianco dei lavoratori per ottenere migliori condizioni di lavoro, per rivendicare un rinnovo contrattuale con sostanziali aumenti e riduzione dell’orario di lavoro, e per la revoca dell’accordo dello scorso 10 gennaio tra Rfi ed OO.SS. firmatarie.
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