Il Parlamento della Georgia ha approvato, in terza e ultima lettura, con 84 voti favorevoli e 30 contrari, la legge che limita fortemente le interferenze straniere sui mass media e la vita politica nazionali.
La legge prevede infatti che i media, le organizzazioni non governative e altre organizzazioni non profit debbano registrarsi come «perseguenti gli interessi di una potenza straniera» se ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti dall’estero.
La legge è stata fortemente voluta dal partito di maggioranza – il “Partito del sogno georgiano” – ma la presidente della Repubblica Salome Zurabishvili, che si è espressa in sostegno dei manifestanti, aveva anticipato che avrebbe posto il veto sulla legge. Ma Sogno georgiano ha la maggioranza necessaria per superare il veto.
Il via libera alla legge ha scatenato nuovamente le proteste di alcuni settori della società georgiana filo-occidentali ed europeisti. Le forze dell’ordine sono intervenute contro le manifestazioni, con gas lacrimogeni e idranti. In Parlamento, prima del voto, una decina di deputati dei due blocchi sono venuti alle mani.
La Georgia nel dicembre 2023 ha ottenuto lo status di paese candidato all’adesione all’Unione Europea.
“Oggi è il giorno più importante per il rafforzamento dell’indipendenza e della sovranità del nostro Paese. L’adozione della legge sulla “Trasparenza dell’influenza straniera” crea forti garanzie di pace e tranquillità a lungo termine in Georgia e di superare la cosiddetta polarizzazione, condizione necessaria per l’integrazione della Georgia nell’Unione Europea”, ha commentato il primo ministro georgiano Irak’li K’obakhidze.
Curiosamente, nell’Unione Europea si critica la legge che limita le interferenze straniere sui mass media in Georgia proprio mentre si sta lavorando ad una misura simile nella Ue.
Nel corso di un intervento al summit per la democrazia di Copenaghen Ursula von der Leyen si è detta “preoccupata” per l’aumento della disinformazione e delle interferenze straniere in Europa, avvertendo che i “principi fondamentali della nostra democrazia” sono sotto attacco, quindi propone uno “scudo europeo per la democrazia come una delle priorità principali della prossima Commissione”.
Il progetto europeo dovrebbe concentrarsi sulle maggiori minacce dovute alle interferenze e alle manipolazioni straniere: per von der Leyen il primo passo riguarda l’individuazione, per poi disporre di mezzi di comunicazione liberi.
Le cancellerie occidentali non mostrano di gradire uno scenario che tiene la Georgia lontano dall’integrazione con la Ue e non rinunciano ad esercitare quelle ingerenze esterne sulla vita politica interna di quel paese che la legge approvata intende invece limitare.
Dalla Casa Bianca sono arrivate dure critiche alla legge approvata dal Parlamento, con la portavoce Karine Jean-Pierre che ha dichiarato che la legge “va contro i valori democratici e allontana la Georgia dall’Unione Europea. Vediamo quello che farà il parlamento dopo il previsto veto del presidente. Nel caso in cui passasse saremmo costretti a rivedere profondamente i nostri rapporti”. Se la legge procede senza essere in linea con le norme dell’Ue e mina la democrazia e se proseguiranno le violenze contro chi manifesta pacificamente contro, allora c’è il rischio che Washington imponga misure restrittive sui responsabili, “siano esse finanziarie o di viaggio”, ha reso noto la O’Brien.
Il portavoce del Cremlino ha così commentato: “Abbiamo ripetutamente affermato che si tratta assolutamente di un affare interno della Georgia e non vogliamo intrometterci in alcun modo. Vediamo un’ingerenza palese negli affari interni della Georgia da parte dell’esterno”.
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