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26/05/2024

La Lega propone pene severe per i “No Ponte”

Il deputato della Lega Igor Iezzi ha presentato un emendamento al DDL sicurezza in discussione nella Commissione Affari Costituzionali che introduce un nuovo articolo del Codice penale contro chi si oppone “alla realizzazione di un’opera pubblica e di un’infrastruttura strategica”.

Non ci vuole alcuno sforzo mentale per capire che con questo emendamento la Lega intende blindare la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina per rendere difficile la vita alle calabresi e ai calabresi, alle siciliane e ai siciliani impegnati nel vasto e sempre crescente movimento No Ponte, spazio libero che raggruppa comitati, associazioni di tante tipologie, movimenti e partiti politici in opposizione al governo Meloni-Salvini-Tajani, sindacati confederali (esclusa la Cisl), collettivi studenteschi medi e universitari, organizzazioni ambientaliste, sindacati di base e tanta cittadinanza senza collocazione organizzativa.

L’emendamento Iezzi prevede il carcere da 4 a 20 anni a chi possa minacciare il blocco di opere infrastrutturali. Insomma, con questo emendamento, se dovesse diventare legge, anche un volantino contro il Ponte potrà essere perseguito penalmente.

Dal movimento No Ponte apprendiamo che “con il Decreto Ponte che considera l’infrastruttura opera strategica era chiaro che sarebbero state inasprite le pene in caso di contestazioni”.

“L’ emendamento della Lega anti-contestazione – si legge in una nota “No Ponte” – dimostra che avevamo ragione. È evidente che l’iniziativa di Salvini e dei suoi manifesta un deficit di consenso. Hanno capito benissimo che le comunità che abitano lo Stretto il ponte non lo vogliono. Vogliono, dunque, imporlo con la forza. Sappiano che non ci fanno paura”.

L’emendamento repressivo di Iezzi segue a ruota la proposta di Salvini sul ripristino della leva militare obbligatoria.

Che aspettarsi ancora?

L’attacco alla legge 194, l’omofobia, l’attivazione dell’Autonomia Differenziata, i magistrati eletti dai partiti, il bavaglio per la stampa, l’attacco al diritto di sciopero, il premierato...

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