È di almeno quattro morti e circa quaranta feriti il bilancio degli
scontri di ieri in Egitto. I sostenitori dell'ex presidente Mohammed
Morsi, esponente dei Fratelli musulmani deposto lo scorso luglio dalle
Forze armate, sono scesi di nuovo nelle piazze egiziane e sono scoppiati
tafferugli con i suoi oppositori e i militari schierati nelle strade
del Cairo e delle altre città del Paese teatro di manifestazioni.
Piazza Tahrir, luogo simbolo della primavera egiziana che nel
2011 ha portato alla cacciata dopo decenni dell'ex presidente Hosni
Mubarak, è stata blindata dall'esercito che ha impedito l'ingresso ai
manifestanti e ha decretato il coprifuoco alle 19 ora locale. Contro i dimostranti sono stati usati gas lacrimogeni e proiettili.
Gli scontri più violenti si sono verificati nei sobborghi della
capitale, nel distretto settentrionale di Sharqiya e in quello orientale
di Giza, oltre che nella città portuale di Alessandria. Giovedì,
invece, un ragazzo di 16 anni è stato ucciso da un proiettile a Suez mentre manifestava a favore di Morsi.
Le proteste si intensificheranno, hanno assicurato i sostenitori della
Fratellanza, un'organizzazione nuovamente demonizzata in Egitto, che era
riuscita a guadagnarsi uno spazio pubblico, dopo anni di interdizione,
nelle prime elezioni seguite alla fine del regime di Mubarak. Alla
deposizione di Morsi per mano delle Forze armate, il 13 luglio scorso, è
seguita una serie di arresti tra gli esponenti dei Fratelli musulmani: oltre allo stesso ex presidente, sono finiti in carcere il leader spirituale Mohammed Badie
e migliaia di altri membri dell'organizzazione. Una repressione
durissima, accompagnata dal divieto alle loro attività decretato dalla
giustizia egiziana, che le autorità spiegano come attività di contrasto
al "terrorismo". Inoltre, il governo sta per sequestrare i beni
dell'organizzazione.
Dal 13 luglio, centinaia di sostenitori della Fratellanza sono morti negli scontri. A distanza di quasi tre mesi lo slogan delle proteste è 'Rabaa',
il nome della piazza vicina alla moschea Rabaa al-Adawiya, dove ad
agosto è stato sgomberato con la forza un sit-in pro Morsi.
In questi giorni l'Egitto è blindato. Centinaia di militari sono stati
schierati nei punti più caldi delle città e piazza Tahrir, al Cairo, è
inaccessibile, circondata dai militari e dalla polizia.
Domani sono previste altre proteste, per il 40esimo anniversario della guerra arabo-israeliana (1973). Anche i sostenitori delle Forze armate hanno annunciato manifestazioni.
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