02/05/2014
Concertone del 1 Maggio. Piero Pelù attacca Renzi
Quasi un milione di persone - almeno così dicono Cgil, Cisl e Uil - al concertone del Primo maggio. Soprattutto tanti giovani attratti dall'evento gratuito. Sarebbe filato tutto liscio per i sindacati concertativi se non fosse stato per Piero Pelù che ha duramente attaccato il premier Matteo Renzi definendolo "il non eletto, il boy scout di Licio Gelli".
"Vi chiedo un minuto di silenzio da dedicare a chi è morto sul lavoro - ha esordito il rocker toscano - a chi è ricattato per il lavoro, ai lavoratori della cultura, che solo in Italia non dà da mangiare, ai disoccupati, ai lavoratori di Piombino, di Porto Marghera, dell'Ilva di Taranto, del Sulcis. Un minuto per Mancini, il poliziotto morto per fare veramente il suo dovere e per scoprire nella Terra dei Fuochi i veleni che venivano interrati. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo il lavoro". Pelù ha poi criticato le spese della Difesa: "Gli F35 rubano soldi alla scuola e agli ospedali. Io gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi". E poi su Renzi: è "il non eletto, ovvero il boy scout di Licio Gelli: deve capire che in Italia abbiamo un nemico interno, la disoccupazione, la corruzione, il voto di scambio, la mafia, la 'ndrangheta, la camorra. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi".
Fonte
Deve essere andato parecchio di traverso ai sindacati complici l'intervento di Pelù. Il problema, come sempre, è che a dire certe cose è gente che ha più di 40 anni mentre quelli che stanno sotto al palco non danno quasi mai l'impressione di aver recepito gran che.
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