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25/01/2015

Stamina. La truffa finisce in patteggiamento


Quando, tra tanti, anche noi avevamo scritto che il "metodo Stamina" era un'ignobile truffa costruita sulle speranze dei malati di sla e delle loro famiglie, qualcuno aveva storto il naso. Ma come? Addirittura il ministro della sanità a-laureata Beatrice Lorenzin (il governo era un altro, ma lei stava già lì) aveva autorizzato la sperimentazione del "metodo" negli ospedali pubblici, disponendo i fondi pubblici necessari...

Ora il giochino è arrivato alla fine. Il processo aperto nei confronti dell'"inventore", Davide Vannoni, è arrivato al suo punto decisivo. La difesa - ossia l'imputato principale - ha chiesto il "patteggiamento". Per chi è a digiuno di procedura legale, l'imputato può chiedere di "patteggiare" la condanna, ottenendo uno sconto di pena, in cambio dell'ammissione di colpevolezza e, ovviamente, la rinuncia a reiterare il reato.

Il Vannoni ci ha provato ancora una volta. Patteggio la pena e chiudo le attività in Italia. Ma mi tengo aperte quelle all'estero, qualche credulone disperato lo posso ancora trovare...

Questa volta il tribunale ha fatto la cosa giusta. La condizione "irrinunciabile" per accettare la richiesta di patteggiamento di Davide Vannoni è la chiusura anche delle attività estere e quindi la cancellazione del "metodo" dal mercato della speranza senza fondamento.

Erano sei le richieste di patteggiamento, tra cui quella di Vannoni a un anno e dieci mesi. La Procura di Torino si richiama all'articolo 9, comma 1, del codice penale che, in caso di reiterazione del reato all'estero, prevede il blocco della sospensione condizionale della pena.

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