L’apertura dell’anno giudiziario nei vari tribunali del paese, spesso è l’occasione per capire quale siano le priorità e i pericoli secondo le alte figure della magistratura. Nella giornata di ieri colpiscono le esternazioni al tribunale di Milano (quello di Tangentopoli prima e della “resistenza” contro Berlusconi poi) e quelle del tribunale di Bologna.
Secondo il presidente della Corte d’appello di Milano, che ha tenuto il discorso di apertura dell’anno giudiziario, non è corretto parlare di "infiltrazione" della 'ndrangheta al Nord perché il termine più corretto è quello di "occupazione". Alla vigilia dell’Expo nei luoghi strategici del progetto Tav, è una affermazione che non può certo passare inosservata. E ciò - ha puntualizzato il presidente della Corte d'Appello di Milano - in forza di un diffuso controllo di intere aree del territorio, esercitato con il metodo intimidatorio e in un clima di omertà, che ne consente la penetrazioni negli interstizi della società, delle istituzioni, delle amministrazioni locali, dell'economia, dell'impresa e della finanza, secondo una strategia che ruota intorno al nucleo dei flussi dei finanziamenti pubblici e delle vicende corruttive per l'aggiudicazione delle relative opere, forniture e servizi".
Ha suscitato ancora più rumore l’apertura dell’anno giudiziario al tribunale di Bologna. Qui si è segnalato un duro attacco del presidente della Corte d’Appello di Bologna, Giuliano Lucentini, al premier Matteo Renzi e al suo Governo. Lucentini, pur senza riferimenti espliciti, mette sullo stesso piano le rodomontate di Renzi alla magistratura, ad esempio sulle ferie dei giudici, con gli attacchi dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ed ha stroncato la riforma della giustizia civile, dicendo che, a parte le norme sul divorzio, è “di portata modestissima” (come del resto appare modestissimo il ministro della giustizia Orlando ndr). La reazione del governo è stata isterica. Il ministro Galletti presente alla cerimonia per conto del governo, si è alzato e se ne è andato... come facevano i ministri dei governi berlusconiani.
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