25/01/2015
"Chiudere Casa Pound", prova di forza antifascista a Cremona
Dopo i presidi di lunedì scorso organizzati in varie città, oggi alcune migliaia di antifascisti da tutta Italia sono arrivati a Cremona, in solidarietà a Emilio e ai compagni del CSA Dordoni aggrediti domenica da una squadraccia fascista composta di membri di Casa Pound provenienti da diverse città in occasione della partita di calcio tra Cremonese e Mantova.
Sono gli “antagonisti”, termine ormai abusato dalla stampa per descrivere militanti e attivisti che a vario titolo, che praticano l'antifascismo nei propri territori ogni giorno. Sono quelli che non vogliono vedere il proprio Paese distrutto dalla speculazione, dalla corruzione e da un sistema che affossa i lavoratori e mette in ginocchio le giovani generazioni.
Il corteo è partito verso le 15.30 ed ha sfilato per le strade di Cremona, a suon di slogan per il diritto al lavoro, alla casa e al reddito, e compatto nel gridare il proprio antifascismo. Da via Mantova il corteo ha poi imboccato via Trento e Trieste per raggiungere la sede di Casa Pound.
Davanti alla sede dei fascisti di Casa Pound, sono iniziate le tensioni. Nonostante il cartello “Vendesi” affisso sulla serranda abbassata, il dispiegamento delle forze dell'ordine a difesa del covo fascista era enorme. Non si sa ancora se la notizia della chiusura e della vendita sia vera, o se sia stata una messa in scena di Casa Pound per evitare lo scontro con gli antifascisti. Ci sono stati attimi di tensione e sono volati lacrimogeni per impedire ai manifestanti di procedere verso la sede dei "fascisti del terzo millennio".
Non è cosa nuova che la polizia difenda i fascisti, né che la manifestazione del dissenso o dell'antifascismo compatto venga represso duramente. Anche di fronte al palese atto di squadrismo di qualche giorno fa, l'unica risposta da parte dello stato è il “ripristino dell'ordine pubblico” e “far sentire il sapore del manganello”.
Verso le 6 del pomeriggio, la manifestazione si trovava ancora nei pressi di Casa Pound assediata da migliaia di persone, a fronteggiarsi con la polizia che continuava con il lancio di lacrimogeni mentre alcuni dei manifestanti lanciavano fumogeni e petardi. Il corteo, nel tentativo di defluire, si è diviso in due e per un'altra ora Cremona è stata attraversata da slogan antifascisti. “Casa Pound serva di Salvini”, è stato gridato più volte, mentre una parte dei manifestanti cercava di resistere ad alcune cariche della polizia e ai lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo. Slogan per Emilio, il compagno selvaggiamente pestato davanti al Dordoni nonostante fosse già a terra, le cui condizioni sarebbero in via di miglioramento ma ancora gravi. La rabbia era palpabile, alcune banche sono state sanzionate. La voglia di riabbracciare il compagno vittima dei fascisti e di riprendere insieme la lotta antifascista era molta.
Nel frattempo, Anonymous Italia ha annunciato di aver messo fuori uso, in concomitanza con il corteo, il sito di Casa Pound Lombardia, e quello di Radio Bandiera Nera, la web radio dei camerati ormai organici al partito di Salvini.
Al termine della manifestazione, non risultano né feriti gravi né altre ripercussioni, ma si attende il ritorno a casa di tutti i manifestanti per avere un quadro definitivo di una giornata di lotta importante e comunque mentre scriviamo sono segnalati ancora scontri a Cremona tra gruppi di manifestanti e polizia in assetto antisommossa.
Una giornata, quella di oggi, che di sicuro ha saputo dare una risposta di forte unità e determinazione contro i fascisti, vecchi e nuovi, che tentano di guadagnare spazio nei territori con populismi xenofobi e razzisti, al servizio non certo delle classi popolari ma dei padroni.
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