E’ fallita la sortita autoritaria che Forza Italia e settori consistenti del Partito Democratico della Campania stavano per consumare contro le residue regole di agibilità democratica che afferiscono alle regole di accesso in Consiglio Regionale.
Avevano tentato di elevare la soglia di accesso al 10% dall’attuale 3% con l’obiettivo dichiarato di cancellare – dal Consiglio Regionale – ogni possibile voce dissonante e contraddittoria verso i poteri forti, verso le politiche di austerity e verso l'evidente sudditanza antisociale ai diktat della Trojka che ha caratterizzato l’operato, in questi anni, delle amministrazioni regionali della Campania.
Stamattina un Presidio sotto la sede del Consiglio Regionale – al Centro Direzionale di Napoli – dove si doveva discutere questo allucinante provvedimento, ha appreso che sono state ritirate dagli ordini del giorno della seduta del Consiglio Regionale in programma le norme riguardanti tale liberticida provvedimento.
Una vittoria netta per quanti, nei giorni scorsi, sia sul social network, sia negli ambienti politici e sociali hanno espresso preoccupazione e contrarietà contro l’ulteriore blindatura delle Istituzioni.
In questo contesto prosegue la discussione e il processo costituente della coalizione, politica e sociale, di Maggio (www.appellomaggio.it) che punta a verificare se ci sono le condizioni politiche ed organizzative affinché alle prossime elezioni regionali sia possibile interpretare e rappresentare, anche sul terreno elettorale, le ragioni sociali e i contenuti delle vertenze sociali e sindacali che, nell’ultimo periodo, hanno attraversato i territori della Campania.
Una esperienza che, se si concretizzerà in una Lista Elettorale, sarà orientata, come hanno più volte dichiarato i compagni e gli attivisti che stanno promuovendo il progetto Maggio, in una prospettiva di chiara autonomia ed indipendenza dal PD e da ogni politica di sostegno e compromissione con le politiche dell’austerity.
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