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21/03/2016

Lutto per l'hardcore romano, morto Roberto Perciballi fondatore dei Bloody Riot

Il 2015 è stato un anno decisamente funereo per la musica, tra le dipartite di Pino Daniele, BB King, Scott Weiland e Lemmy ce n’è stato per gli amanti di tutti i generi.

Con David Bowie, il medesimo corso ha aperto anche il 2016, che oggi aggiunge un’altra tacca alla propria contabilità nera con il nome di Roberto Perciballi.

Ai più il soggetto risulterà quasi certamente sconosciuto, non si tratta, infatti, di un nome di grido come i suoi illustri colleghi, ma rappresenta comunque un pezzo di storia essendo stato fondatore e voce dei Bloody Riot, formazione romana che, insieme ai concittadini Klaxon e alle compagini torinesi (Negazione, Nerorgasmo, Indigesti, Declino ecc.) ha costituito il nocciolo duro della scena hardcore italiana che, una volta tanto, non aveva nulla da invidiare a quelle d’oltreconfine, anzi.

Personalmente ebbi modo di vedere Perciballi all’opera tre anni fa, in una serata organizzata al Pinelli di Genova e incentrata sull’hardcore punk in cui le punte di lancia erano Klaxon e Bloody Riot appunto.

In quell’occasione, Perciballi era accompagnato da un quartetto di ventenni con cui tirò fuori una prestazione eccezionale, infondendo un’energia incredibile al repertorio della formazione, incentrato completamente su tematiche antisistema (dalla denuncia dello stato repressivo, ai consumi di droga, allo sbandamento dei giovani, compresi quelli dei movimenti) che rendono ancora più amara, oggi in cui imperversano il disimpegno e l’assenza di riferimenti ideologici e culturali tra le classi proletarie, la sua morte.


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