Dopo Fiorella Mannoia, tocca a Luca Mercalli, meteorologo e ambientalista, approdato alla Rai dove conduce una trasmissione (Scala Mercalli), in seguito al successo della sua presenza dalle parti di Fabio Fazio.
Mercalli è uno scienziato che ha facilità divulgativa, uno insomma abituato a studiare prima di profferire opinioni, ma anche determinatissimo nel profferirla sulla base di dati incontrovertibili. Ma ha anche la dote di saper dire cose complicate in linguaggio ordinario, accompagnando i numeri con immagini verbali e non, filmati, documentari, ecc.
Una fortuna per il servizio pubblico, diciamolo subito, da sempre afflitto dalla penosa alternativa tra intrattenimento instupidente o dotte trasmissioni per addetti ai lavori in orario notturno.
Bene, come viene trattato uno scienziato prestato alla tv? Come un nemico di classe, naturalmente. E a condurre l’attacco sono alcuni ideologi di professione – giornalisti, commentatori tv, parlamentari di quarta fila ignoti persino ai loro inconsapevoli elettori (con “Porcellum” votavi una lista decisa da altri) – che non arrossiscono neanche un attimo nell’accusare lo scienziato di fare “ideologia”. Eccezziunale veramente...
In questo attacco non poteva restare indietro Aldo Grasso, passato ormai definitivamente dal ruolo lieve di critico televisivo a combattente con l’elmetto contro i “nemici dell’Occidente”. Non pago di aver scritto oscenamente contro Fiorella Mannoia, ha fatto il bis con il buon Luca. Guai a parlar male dei combustibili fossili (petrolio, carbone, gas), guai a far sentire nello spettatore l’urgenza di cambiare modello di sviluppo (alla faccia degli impegni sull’ambiente presi al vertice di Parigi, solo tre mesi fa).
Peggio ancora se il Mercalli si mette a parlare, in tv, dell’inutilità della Tav tra Torino e Lione, magari con un servizio documentato che accompagna dati scientifici e opinioni dei valsusini, naturalmente contrari.
Immediata la reazione del senatore Pd Stefano Esposito (sì, quello dei falsi attentati contro se stesso e piazzato teoricamente come assessore ai trasporti da Ignazio Marino, e via favoleggiando), che insieme ai “colleghi” Camilla Fabbri e Fabrizio Verducci ha presentato nientepopodimeno che un’interrogazione in Commissione Vigilanza della Rai “per chiedere chiarimenti sulla trasmissione di RaiTre... in cui si è parlato della tratta Torino-Lione e che ha dedicato ben 22 minuti di propaganda ai No Tav”.
Involontariamente, certo, questi signori si incaricano di mostrare concretamente cosa sarà il regime in costruzione, benedetto dall’Unione Europea, dalla Nato e dalla finanza multinazionale. In nome, ci mancherebbe, della “libertà di opinione”...
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