19/03/2016
Blocco al cuore delle Gls Italia
Continuano i blocchi degli stabilimenti GLS da parte dell’USB. Dopo settimane di mobilitazione a Piacenza, Riano e Bologna, ieri notte è stata bloccata per la prima volta la GLS centrale di Milano, nel cui stabilimento si trovano, oltre ad un enorme magazzino, anche gli uffici della sede amministrativa.
Circa 200 tra lavoratori e attivisti sono arrivati ai cancelli del polo logistico con la ferma intenzione di proseguire la mobilitazione contro gli 8 licenziamenti discriminatori dei lavoratori di Piacenza, cacciati in quanto attivisti sindacali, e per ottenere la stabilizzazione dei lavoratori precari, che da ormai 3 anni vengono assunti con contratti rinnovabili di 2 mesi in 2 mesi senza che ci sia mai stato un calo dell’attività lavorativa. Una buona prassi padronale per tenere sotto scacco le vite dei lavoratori, precarizzando e destabilizzando quei pochi diritti che ancora vengono concessi.
Sembrava una notte di sciopero come tante, ma la tensione è salita non appena è arrivato un pugno di dirigenti aziendali della GLS, che hanno minacciato gli scioperanti e i lavoratori con essi solidali, intanto erano usciti a decine dallo stabilimento. I facchini però non si sono fatti intimorire dai caporali e dai dirigenti, che hanno cercato in tutti i modi di sbloccare violentemente la protesta. Ci sono stati vari collusi e un ferito, con il necessario intervento di un’ambulanza: il referto del lavoratore ricoverato in Pronto Soccorso, e dimesso stamattina, recita “trauma toracico per schiacciamento da pneumatico”, una prognosi che dà il senso di ciò che è accaduto stanotte ai cancelli dell’azienda. L’USB ha già dichiarato di voler denunciare la GLS per l’accaduto.
Una notte di lotta intensa quindi, che si è conclusa con un’assemblea fuori dai cancelli del magazzino milanese, in cui attivisti e lavoratori hanno ribadito con forza che continueranno la mobilitazione contro il tentativo padronale di scatenare una guerra tra poveri. Convinti della necessità e della forza che l’unione tra lavoratori può dare, si continuerà ancora e insieme per essere #SCHIAVIMAI.
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