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02/08/2016

“Io insegnante mi metto in bikini contro la selezione con video curriculum a figura intera”

“Aiutooo, non conosco nessun truccatore, come farò?” Afferma preoccupata Claudia. “Sono aperte le iscrizioni per corsi di portamento, canto, ballo e recitazione” aggiunge, sarcasticamente, Francesca. “Sono brutta e strega quindi ho perso in partenza” continua, rammaricata, Sonia.

Infine, c’è chi come me, docente di scuola primaria di Napoli, più “provocatoriamente”, ha deciso di mettere a disposizione dei Dirigenti Scolastici impegnati, nelle settimane a venire, nella chiamata diretta degli insegnanti, la propria foto in bikini e lo ha fatto sulla pagina di un social network, casomai l’anzianità di servizio e una modestissima Laurea in Lettere Moderne dovessero risultare insufficienti per una adeguata valutazione degli “argomenti”.

In realtà, questa è stata la nostra reazione, più indignata che divertita, scatenata dalla richiesta da parte dei Dirigenti dell’Istituto Comprensivo Pier Cironi di Prato e dell’ICS Frank-Carradori di Pistoia di allegare, alla mail di autocandidatura dei docenti, un video di presentazione “a figura intera”, passando dalla selezione del personale al casting.

Tuttavia, mi preme ricordare che questo accade mentre centinaia (se non migliaia) di docenti come me non hanno ancora ricevuto lo stipendio di luglio e accade mentre l’Anac (l’Autorità nazionale anti corruzione), nelle sue linee guida su trasparenza e anticorruzione, inserisce la chiamata diretta dei docenti nell’elenco dei “processi a maggior rischio corruttivo per le istituzioni scolastiche”.

Accade, inoltre, a margine della raccolta, fatta da noi docenti, di 530.000 firme per chiedere un Referendum contro la stessa riforma ma soprattutto all’indomani degli esiti catastrofici della mobilità della scuola, gestita, non solo a mio parere, in maniera poco trasparente e assolutamente discriminatoria, e che ha letteralmente sbalzato più di 12.000 insegnanti dalle regioni del centro-sud al nord Italia.

Personalmente sono stata trasferita da Napoli a Genova e sono qua a chiedermi, per quale oscuro motivo, ad oggi, dal Miur, dal Premier Renzi, dalla Ministra della Pubblica Istruzione, Giannini, non sia arrivata nessuna dichiarazione su questa che, in molti, non hanno esitato a definire “catastrofe sociale”. Premier che in un intervento dell’aprile scorso ci tengo a ricordare che affermava che con la mobilità della scuola non ci sarebbe stato nessun esodo.

Mi chiedo, inoltre, quale sarebbe il tanto pubblicizzato piano Marshall per il sud di questo governo? Quello di depauperarlo di risorse umane ed intellettuali che avrebbero dovuto piuttosto risollevarlo? O, ancora, mi chiedo quale sarebbe la sua difesa della famiglia? Togliere le madri ai figli e costringerle, in un momento così critico, dal punto di vista economico e sociale, a scegliere tra lavoro e famiglia?

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