Beppe Grillo ha lanciato l’appello a versare 30 euro
di sottoscrizione per consentire al Movimento di affrontare le prossime
scadenze. Lo farò ed invito tutti i sostenitori del No a fare
altrettanto. Il M5s è il principale motore dello schieramento del No,
lo ricordo a tutti, e già lo sta dimostrando con il tour in tutta
Italia di Di Battista: bravo Dibba, e brava anche Chiara Appendino, che è
partita con il piede giusto (a parte l’insana passione vegetariana che
non approvo). Ci risarciscono un po’ del sangue amaro che ci fanno fare
le notizie da Roma.
Intendiamoci: per lamentarsi, dopo un solo mese dall’insediamento, che Roma è sommersa dai rifiuti e che la giunta non sta facendo niente, occorre avere molta malafede e, se poi ad essere sdegnati sono quelli stessi che hanno provocato il disastro, in primo luogo quelli del Pd e dopo quelli della destra, ci vuole anche una faccia di tolla da guinness dei primati.
Nei confronti del M5s la stampa sta conducendo una campagna indecente,
di totale disonestà intellettuale, che non sa cosa sia la deontologia
professionale. La Raggi tarda a fare la giunta? Giù romanzi di foschi di
giochi correntizi interni, basati su spifferi e dicerie. Non dico che
tutto sia inventato, ma si capisce subito che si tratta di voci di
corridoio gonfiate all’inverosimile.
Però, cari amici del M5s, attenti con gli errori:
i giornalisti ci ricamano, e va bene, però anche voi gli date ago e
filo per farlo. Veniamo alle cose sicuramente sbagliate fatte da questa
giunta.
In primo luogo, troppa gente legata alle amministrazioni precedenti con due casi imperdonabili: Raffaele Marra e Paola Muraro tanto per fare due nomi.
Non si può promettere la discontinuità e
poi far trovare la stessa gente di prima. Più imperdonabile ancora di
Marra è la nomina della Muraro all’assessorato all’ambiente. Ma come:
c’è un disastro ambientale senza precedenti e tu all’ambiente ci metti
uno dei massimi responsabili di quel disastro? E’ stata consulente
dell’ente per 10 anni (e lasciamo perdere la cifra da capogiro che si è
presa), quindi è sicuramente corresponsabile del disastro, se una
persona non doveva essere messa in quel posto era lei. Come vi è venuto
in testa di fare una sciocchezza del genere?
“Ma è una persona competente”.
Se i risultati di tanta competenza sono quelli che ammiriamo, meglio
farne a meno. Ma forse vogliamo sostenere che la Muraro ha fatto il
meglio ed era l’agenzia a non dar seguito ai suoi suggerimenti? Ma
allora, perché l’ha tenuta 10 anni? E lei che c’è rimasta a fare? Certo
aveva centomila ragioni per restare, centomila all’anno.
Oppure, vogliamo sostenere che non era
possibile fare altro ma, allora, erano sbagliate le critiche mosse alle
amministrazioni precedenti e, soprattutto, che dobbiamo rassegnarci al
fatto che tutto resterà come prima e la nuova giunta non segnerà alcuna
discontinuità.
Dunque quella nomina segna una resa alla logica delle giunte precedenti. Magari adesso evitate di proseguire facendo Carminati assessore al Patrimonio: anche quello, a suo modo, è uno competente.
“Ma chi dovevamo metterci?” Mi
si dice. Risposta: nessuno di Roma per evidente “incompatibilità
ambientale”. Ci sono ottimi esperti della materia in tutta Italia e, se
vogliamo, in Europa, tanto, guardate che i rifiuti sono gli stessi a
Roma, a Bologna, a Trieste, a Dusseldorf o a Varsavia. Poi ci sono
particolarità ambientali (compresa la particolare indisciplina dei
cittadini), ma quelle si studiano.
Se poi il neo assessore si difende consegnando in ritardo alla Procura dei dossier, giustificandosi
con improbabili scuse di obbligo al segreto d’ufficio, è proprio sicuro
che l’assessore va cambiato prima di sera. Vedo che lo si sta difendendo, va bene, vediamo quanto dura.
Molto diversa è la questione della signora Carla Romana Raineri
che è stata assunta come capo di gabinetto del sindaco di Roma con uno
stipendio di oltre 190.000 euro. Il Pd ci ha imbastito una speculazione a
livello della sua ars diffamandi: ma come, questa prende il triplo di
quello che prendeva il suo predecessore nella giunta Marino ed il doppio
di quello che stava con Alemanno? Scandalo!
Allora entriamo nel merito: la signora,
in quanto magistrato con grado di Cassazione prendeva più o meno la
stessa cifra che prenderà adesso che lavorerà per il comune di Roma,
restando in aspettativa senza stipendio in quanto magistrato. Quel
minimo in più certamente non compenserà viaggi ed albergo a Roma, dato
che la signora risiede a Milano. Quindi, in sé, nulla di scandaloso, e
l’unica differenza è che prima era pagata dallo Stato per il tramite del
ministero di Grazia e Giustizia ed ora per il tramite del Comune di
Roma. Ma 190.000 euro all’anno sono troppi? Lo dico anche io, ma non è
colpa della Raineri, è lo Stato che dà stipendi spropositati ai
magistrati che, per di più, fanno carriera automatica nella quale basta
che non ci sia “demerito”. Ma questo è un altro paio di maniche e ne
parleremo in altra occasione, qui mi pare che nessuno possa decentemente
sostenere che la Raineri non avesse diritto a mantenere la sua
retribuzione, per di più stando in trasferta e con un lavoro
obiettivamente più oneroso.
L’errore del M5s – e si, lasciatemelo dire – è stato di ordine comunicativo.
Che si fosse deciso di dare uno stipendio di quella entità, per quelle
ragioni, andava detto subito, contestualmente alla nomina, spiegando
che, in questo caso, la signora non avrebbe mantenuto altri stipendi
(come nel caso del segretario generale di Marino). Quelli del Pd
avrebbero trovato da ridire comunque, ma avrebbero avuto la strada
tagliata e la cosa sarebbe funzionata meno.
Stesso errore a proposito dell’incontro fra Di Maio e le lobbies,
giustificato dopo con l’esigenza di incontrare i rappresentanti di una
categoria che, in un modo o nell’altro, occorre regolamentare. Fatto
così, nessuno ti crede e la gente pensa che sei stato scoperto mentre
intendevi incontrare di nascosto i lobbisti e dopo ti sei inventato
quella scusa. Sarebbe stato molto più lineare dire prima che occorre
regolamentare il settore, magari anche proibirlo, ma che intanto andavi
a sentire cosa hanno da dire e dichiararlo apertamente. Non ci sarebbe
stato nessuno scandalo.
Allo stesso modo si poteva fare per
l’incontro con l’Aspen: che un politico che si candida alla carica più
importante dello Stato, incontri anche il diavolo non deve far scandalo
perché deve incontrare tutti. Ma nel modo più aperto e senza dare la
sensazione di chissà quale intrigo. La chiarezza è sempre la miglior
difesa.
Insomma, cari amici, mettetevi in testa di dover essere molto più prudenti, perché ogni sbaglio ve lo faranno pagare almeno il triplo che agli altri. Ricordatelo sempre.
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