Neanche 24 ore e viene il tempo degli sciacalli, degli imbonitori, della
truffa ideologica, dei depistaggi. Due deputati, Paola Binetti e
Gianfranco Librandi, propongono di spostare il referendum “causa terremoto”.
Dopo aver messo davanti l’Europa, la Brexit, la “leggedistabilità”, i
mercati, oggi provano il tutto per tutto per spostare sine die il
referendum su Renzi. Fino a qualche giorno fa “ce lo chiedeva l’Europa”.
Oggi ce lo chiede il terremoto. Sul Corriere di oggi invece Goffredo Buccini supera ogni senso della vergogna: “Il
dolore ci cambia. E cambia le nostre percezioni. Gli ultrà dell’Ascoli
calcio, per dire, sono accompagnati da una pessima fama: estremisti,
fascistoidi, in fondo lo stesso milieu dei vicini tifosi del Fermo che a
inizio estate ha fatto da sfondo all’aggressione mortale contro il
giovane nigeriano Emmanuel. Beh, l’altra mattina venti di loro erano in
mezzo alle macerie di Pescara del Tronto, scavando con le unghie tra
rovi e sassi e mattoni, e pregando i cronisti di non raccontarlo “perché
non cerchiamo pubblicità”. Angeli delle macerie, stavolta”. E continua, ancora peggio: “Come
un angelo, in clergyman, è apparso don Giovanni D’Ercole, il vescovo di
Ascoli. Costretto a difendersi da polemiche pesanti sui fondi del sisma
del 2009 da vescovo ausiliario dell’Aquila, indagato e prosciolto,
monsignor D’Ercole avrà anche, come dicono, un certo debole per
l’esposizione mediatica, ma era a scavare già all’alba”. Ma si,
sticazzi: l’importante è “essere italiani”. Non importa se nel tempo
libero quei “fascistoidi” degli “ultrà dell’Ascoli” passino il tempo a
dare la caccia al migrante, che siano in fondo innocui fascisti,
l’importante è scavare. E meno ancora importa della vicenda di tale don
Giovanni Ercole, inquisito e assolto con molti dubbi
riguardo alla gestione dei fondi del terremoto dell’Aquila. La tragedia
pareggia ogni responsabilità, ogni compromissione, ogni scelta di vita.
L’importante è scavare, senza pensare per un attimo che la tragedia
assume queste proporzioni per responsabilità molto umane e poco
naturali. Le macerie hanno anche questo, di potere: nascondere chi le
produce continuamente.
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