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01/03/2017

Roma - Il Comune nega la sala, gli attivisti Bds si prendono piazza del Campidoglio


Non hanno accettato i diktat dell'ambasciata israeliana né la codardia politica del Consiglio comunale M5S e della "sinistra" presente in Campidoglio.

Oggi pomeriggio, dopo che era stata repentinamente negata la sala già concessa, gli attivisti della Campagna Bds, dei comitati e associazioni solidali con la lotta del popolo palestinese, hanno mantenuto lo stesso l'appuntamento in Campidoglio. Insieme a loro c'era Ann Wright, ex diplomatica statunitense protagonista di numerose missioni a Gaza sotto assedio.

Gli attivisti si sono collocati sulla storica piazza sotto le finestre del Consiglio comunale e hanno tenuto una assemblea pubblica all'aperto, dimostrando di non voler piegare la schiena alle intimidazioni dell'ambasciata israeliana e in qualche modo riscattando la vergogna di una sinistra istituzionale che ad ogni momento critico con le pressioni della lobby sionista, sceglie sempre la ritirata. Eppure ci sarebbe un estremo bisogno di stoppare l'arroganza e l'invadenza con cui l'ambasciata israeliana e le sue organizzazioni collaterali in Italia, intervengono su istituzioni o università per impedire iniziative di solidarietà con il popolo palestinese. Un atteggiamento di ingerenza invece mai riscontrato da parte dall'ambasciata palestinese verso iniziative a sostegno di Israele in sale o luoghi istituzionali nel nostro paese.

Sulla piazza, come prevedibile, il clima non era sereno. La polizia ha identificato alcuni dei manifestanti. In compenso una delegazione è stata ricevuta dal Campidoglio al quale ha manifestato tutta la sua contrarietà a questo ennesimo cedimento delle istituzioni italiane alle ingerenze di un governo straniero.

Per oggi pomeriggio, il movimento BDS Roma aveva organizzato alle ore 17 nella Sala della Piccola Protomoteca in Campidoglio l’incontro “Gaza: Rompiamo l’Assedio”, con la partecipazione di Ann Wright, già colonnella nell’esercito e membro del corpo diplomatico degli Stati Uniti, per testimoniare le condizioni della popolazione di Gaza che vive sotto assedio da 10 anni.

Ciò è bastato per provocare l’astiosa reazione dell’ambasciata israeliana e di una parte della Comunità Ebraica italiana e romana, che sono riuscite a far sospendere l’incontro lanciando accuse infamanti e calunniose nei confronti del movimento, addirittura di sostegno al terrorismo.

"Siamo fortemente indignati per le accuse infondate che ci sono state mosse, soprattutto quelle di razzismo e antisemitismo, visto che il nostro è un movimento inclusivo e tra le nostre file ci sono molti ebrei, ma siamo ancora più delusi dall’accondiscendenza di una certa Sinistra Italiana.

È ormai prassi che in Italia, e non solo, si facciano sistematicamente tacere le voci critiche nei confronti di Israele e questo sta creando un gravissimo vulnus alla libertà di espressione e di parola" scrive in una nota la sezione romana della Campagna internazionale Bds.

Fonte e foto

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