Mentre c’è chi lotta coi migranti contro lo sfruttamento nei campi e in tanti altri posti di lavoro, e così difende salario e diritti di tutti. Mentre c’è chi aiuta i poveri non nel nome dell’accoglienza, ma della fraternità sociale che è necessaria a tutti. Mentre c’è chi lotta contro la schiavitù stando con gli schiavi, ci sono cialtroni che usano Marx per giustificare il loro e l’altrui razzismo.
Usano qualche riga di qualche lettera astratta dal contesto, e spiegano che essere marxisti significherebbe combattere le migrazioni, perché offrono lavoro a basso costo che distrugge diritti e salari. Essi sono ignoranti e in malafede, Marx li avrebbe massacrati come reazionari, come chi sosteneva la “legge bronzea dei salari” o come chi difendeva gli stati confederati del sud, perché la liberazione degli schiavi avrebbe portato forza lavoro a basso costo nel Nord America. Marx era per il rovesciamento del capitalismo, ma non certo per tornare al Medio Evo e in tutta la sua vita ha sempre combattuto le vandee, comunque esse si presentassero.
Ma la questione non è neanche l’uso sfacciato che questi fanno di Marx; il fatto che le loro fesserie siano riprese e sostenute da leghisti e fascisti che considerano il comunismo come il demonio, li squalifica a sufficienza.
Il punto è che questi mascalzoni contribuiscono a far davvero credere che siano i migranti in Italia ad abbassare i diritti.
Nell’Italia del Jobs Act e di venti anni di legislazione che ha destrutturato il mercato del lavoro, permettendo le più infami forme di sfruttamento.
Nell’Italia dove la libertà d’impresa è la sola legge di fatto che valga, con le multinazionali che aprono e chiudono le aziende in base a quanto vengano tagliati salari e diritti.
Nell’Italia dove euro e vincoli europei impongono la distruzione dello stato sociale nel nome di austerità e competitività, i cialtroni dell’esercito di riserva esaltano la minaccia dei migranti al nostro mercato del lavoro.
Così, grazie anche a loro, il nuovo governo pentaleghista può fermare le navi e intanto far dimenticare che ha deciso di lasciare il Jobs Act così com’è.
Non è davvero più tempo di buonismo, davvero non si può più essere tolleranti con chi si dichiara comunista e poi lecca i piedi a Salvini.
Giù le mani da Marx e andate all’inferno, finti compagni. Lì troverete Bombacci.
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