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14/06/2018

La nave fantasma di Nogarin

di Massimo Maggini

Volevo intervenire sulla vicenda della nave Aquarius che ha visto coinvolti il nostro sindaco Nogarin e indirettamente la nostra città.

Ora, ad una iniziativa decisamente condivisibile, quella di dichiararsi disponibile ad accogliere quella povera gente che gira per i mari come una volta le famose “navi dei folli”, che nessuno voleva, ha fatto seguito poco dopo, come è risaputo, una clamorosa smentita e un dietro-front dettato da esigenze di “non nuocere al governo”.

Taccio sul fatto, comunque certo non irrilevante, che per non “nuocere” al povero governo, si manda alla deriva 629 disperati che, tutto sommato, chiedono solo una chance di vita dignitosa, che evidentemente non è possibile nei loro paesi.

Taccio anche sul fatto che meno male i “5 stelle” dovevano essere un movimento, con la tipica libertà e flessibilità di questo tipo di organizzazioni, e non una struttura rigida e verticistica, in qualche modo “obbligata” a recepire in modo passivo le direttive provenienti dall’alto.

Quello che fa ancora più male, se possibile, in tutta questa vicenda, è che dà supporto e nutre l’insopportabile cinismo e l’ottusa cecità che caratterizza oramai da tempo l’opinione pubblica, irretita da messaggi infondati e allarmi inesistenti, con lo scopo nemmeno tanto nascosto di creare un clima di paura e di deviare il malcontento attraverso l'“arma di distrazione di massa” denominata “pericolo migranti”.

La crisi di sistema che stiamo attraversando sta veramente devastando il mondo, e neanche più le piccole oasi come una volta le nostre riescono a star fuori dal disastro incombente. Niente di meglio, in questo scenario, di trovare un “capro espiatorio” che – la storia insegna – sarà sempre il più debole e indifeso, secondo la logica condivisa dai più per la quale si è “forti coi deboli” e “deboli coi forti”. Adesso tocca ai migranti, che vengono tacciati di “importuni invasori”, come se venissero nel mitico occidente facendo viaggi e traversate pericolosissime se non mortali, subendo le peggiori angherie e vessazioni, ricevendo una volta arrivati per lo più umiliazioni e sputi, finendo ghettizzati e sfruttati nelle capaci sacche del lavoro nero e mal pagato, non per cercare una vita migliore, ma solo per dare fastidio a noi, questi cattivoni: a fregarci il lavoro, a violentarci le donne, a rubare in tutte le case e a spacciare tutte le droghe, a bighellonare oziosi sciupandoci il paesaggio, e magari anche a sgonfiarci le ruote della macchina e persino a respirare la nostra aria.

E’ terribile sentire ad ogni piè sospinto, sull’autobus come al bar, per strada come nelle case, frasi del tipo “non se ne può più”, “bisogna fare qualcosa”, “ci vuole più controllo”, quando non si tocca il fondo e si leggono sui famosi social, se accadono per esempio disgrazie in mare, frasi tipo “peccato non sono morti tutti” oppure “accidenti a quelli che sono andati di fuori” e via dicendo.

Ma cosa siamo diventati? Dove siamo finiti? Siamo peggio delle bestie, con tutto il rispetto per le bestie, quelle vere.

Il repentino “voltafaccia” del sindaco Nogarin purtroppo si iscrive, anche per l’effetto mediatico, su questa falsariga, e dà fiato e biada a coloro che ripetono ossessivamente il mantra del “è tutta colpa loro”, “leviamoceli di torno”, “alziamo i muri per non farli entrare” e via di seguito.

E' stata, a mio avviso, una pagina estremamente nera per la nostra citta. Di questo passo, le porte per nuovi fascismi, quale sia il nome che vogliono darsi, sono veramente spalancate, e già lo vediamo chiaramente con gli eventi degli ultimi tempi.

Si tratterebbe invece, al contrario, di fare mente locale e capire cosa sta succedendo, cosa sono queste migrazioni epocali di massa e come “affrontarle”, dismettendo l’inutile quanto pericolosa narrazione sulla “sicurezza”, un’autentica fola che ha come unico obbiettivo, ripeto, quello di distogliere l’attenzione dei più su ciò che sta veramente accadendo in giro.

Sarebbe questo, forse, un compito della “sinistra”, se a suo tempo non avesse abdicato alla propria missione di emancipazione sociale e non avesse rincorso i paradigmi della destra, fallendo ovviamente miseramente visto che la destra sa fare il mestiere di “destra” meglio della sinistra.

Chi dunque prenderà in braccio questo impegno e vorrà aprire una riflessione seria che sbarri la strada alla barbarie crescente, è veramente arduo dirlo oggi. Importante sicuramente è pronunciarsi contro la degenerazione dell’umano a cui stiamo assistendo e affermare con determinazione, per parafrasare una persona molto generosa che purtroppo non c’è più, che dobbiamo mantenere fermo il proposito di “restare umani”.

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