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11/06/2018

Livorno - Darsena Europa, le idee confuse del Movimento 5 Stelle in perenne campagna elettorale

Ieri mattina sfogliando Il Tirreno ci siamo imbattuti in un virgolettato del capogruppo regionale ed ex candidato governatore dei 5 stelle, Giacomo Giannarelli, sulla Darsena Europa. Un virgolettato grave e preoccupante per vari motivi. Il primo perchè parla di ciò che non conosce e si capisce quando da una parte dice che è favorevole alla Darsena Light (buongiorno signor Giannarelli, sono ormai mesi che il progetto Mega è naufragato) e che allo stesso tempo i 12,5 milioni di euro per 20 anni che la Regione dovrebbe trasferire all’Autorità Portuale vorrebbe utilizzarli per altre cose. Quindi lui è favorevole ad una nuova Darsena ma allo stesso tempo vuole trasferire i soldi regionali, gli unici con cui la nuova Darsena si può realizzare, ad altri investimenti sul territorio. Un po’ contraddittorio.

Probabilmente Giannarelli si è eccitato e si è voluto accodare alle dichiarazione del neoministro delle infrastrutture Toninelli che aveva tuonato contro alcuni progetti e alcune infrastrutture toscane (non ci risulta però la Darsena Europa, vedi Il Fatto Quotidiano di ieri). Fra parentesi la Lega è invece favorevole a quelle infrastrutture ma è un problema che riguarda il governo.

Questa mattina invece Il Tirreno ha intervistato il sindaco di Livorno Nogarin che ha smentito i propri vertici regionali ed ha dichiarato che il M5S sostiene questa ultima versione della Darsena Europa. Fra l’altro sempre sul Tirreno di ieri il presidente dell’Autorità Portuale annunciava l’uscita imminente dei nuovi bandi dopo anni di perdite di tempo.

E allora c’è da fare un ragionamento serio. Noi, come testata, ci siamo occupati di Darsena Europa fin dall’inizio. Fin da quando diventò lo strumento di campagna elettorale di Rossi e del Pd come argine alla crisi cittadina. Denunciammo fin dall’inizio, con contenuti e fonti precise, che quella pioggia di soldi che veniva promessa esisteva in parte e che quel progetto faraonico era sovradimensionato. Vi ricordate il mito del soldi della Banca Europea degli Investimenti, il mito della Mega Darsena da 1,2 miliardi, il mito del piano Junker? Una mitologia coltivata da Pd e Tirreno e a cui abbiamo sempre risposto con documenti e previsioni che si sono rivelate vere. Cioè che non esisteva un piano europeo di finanziamenti per quella Darsena e che quella tipologia di Darsena non avrebbe trovato nemmeno sul mercato un privato disposto a investirci perchè lo studio alla base di quel progetto non dava nessuna evidenza e nessuna garanzia dei traffici supposti. E sulla base di queste analisi anche tante altre organizzazioni politiche, da tutto l’arco della sinistra (in consiglio comunale BL), associazioni ambientaliste e anche il M5S si erano opposte a quel progetto originario. Tutto si è rivelato azzeccato, compreso il fatto che abbiamo perso 3 anni.

Nell’ultimo anno, presa coscienza di questi fallimenti, la Regione e l’Autorità Portuale sono tornati a più miti consigli proponendo un progetto più adattato alla realtà. Ma nonostante i 3 anni persi e questi ultimi mesi di ritardo anche sui bandi della “Darsena Light”, sembrava che ormai si fosse in dirittura di arrivo. Ieri invece le dichiarazioni del ministro, fatte rimbalzare poi con eccitazione elettorale da Giannarelli, hanno riportato un po’ di nubi sulla vicenda.

Concludiamo ponendo preoccupazione su due tipi di problemi emersi da questa vicenda che ha visto come protagonista tutta la filiera del potere a 5 stelle: nazionale, regionale e locale.

1. Vivere di propaganda fa male. Perché finiti gli slogan poi c’è da dare soluzioni e su temi come questi bisogna stare molto attenti perchè si può fare danni visto che ci sono in ballo 300 milioni di investimenti privati che a certe dichiarazioni ci stanno attenti. Ci viene però un dubbio più atroce. Che questo sasso lanciato da Toninelli e ripreso come un boomerang da Giannarelli non nasconda un fondo di verità. Vale a dire che con la previsione di circa 50 miliardi di entrate in meno con la Flat Tax, ai ministri sia stato ordinato di tagliare il tagliabile e poi con la scusa dell’impatto ambientale, del progetto da rivedere o dell’opera inutile di giustificare il taglio. Perché le opere non sono tutte uguali, ognuna ha una progettazione, una storia, un impatto ed un rapporto fra costi e benefici molto diverso. Nel caso della Darsena Europa il governo aveva stanziato la miseria di 50 milioni di euro. Vogliamo ben sperare che quei 50 milioni non siano toccati.

2. Oggi si vota in molti comuni della Toscana e probabilmente le dichiarazioni di Giannarelli sono legate a questa dinamica. Non ci scordiamo però, ad esempio, come una consigliera 5 stelle di Pisa attaccò un nostro articolo sulla Darsena Europa perchè per lei vedere le gru del porto da Tirrenia era un offesa all’ambiente e ai tramonti. Non vorremmo che in Toscana la visione dello sviluppo economico del porto e della costa fosse nei vertici regionali a 5 stelle su quella lunghezza d’onda. Lo chiediamo perchè noi parliamo di idee e contenuti e ci piacerebbe conoscerli. Anche perchè in Toscana si preannuncia un gioco di sponda fra 5 Stelle e Lega (che non verrà mai detto esplicitamente ma praticato) che abbiamo già visto a Siena (dove il M5S non si è presentato per favorire gli alleati di governo), che vedremo nel ballottaggio di Pisa e che probabilmente vedremo anche alle regionali del 2020. Quindi al di là dei giochetti elettorali, almeno sui contenuti ci attendiamo chiarezza, considerando la condizione di crisi economica conclamata dallo stato con l'attuazione del protocollo per area soggetta a crisi complessa, visto il numero di disoccupati che abbiamo raggiunto e considerato che attualmente l'unico volano economico funzionante in città risulta essere il comparto marittimo portuale. Anche perchè si può dire e smentire tutto ma fra le parole di un ministro, quelle di un potenziale governatore e quelle di un sindaco, l’ordine gerarchico è ovvio. E purtroppo Livorno già su altre questioni è rimasta impigliata e sacrificata su dinamiche romane.

Redazione, 10 giugno 2018

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