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11/11/2019

Spagna - Resta lo stallo, ma avanza l’estrema destra


Ore 21:20. Con un quarto delle schede scrutinate, il quadro sembra confermare le indicazioni dei sondaggi all’uscita dei seggi. IL Psoe è proiettato verso i 121 seggi, i popolari verso gli 81, mentre i neofascisti di Vox sembrano per ora meno “travolgenti” di quanto previsto (46 seggi, invece che quasi 60). Podemos sembra limitare le perdite, con 32 seggi (sui 34 precedenti), mentre appare buona la prestazione delle forze indipendentiste catalane, con l’Erc a 13, JxCat a 8 e la Cup a 3. I baschi del Pnv viaggiano verso i 7 seggi, mentre Euskal Herria Bildu verso i 5.

Ore 20:30. Non c’è soluzione alla crisi politica spagnola, pare. Le quarte elezioni politiche in appena due anni non avrebbero individuato neanche stavolta una maggioranza parlamentare.

I primi exit poll – da prendere come sempre con le molle – assegnano ai “socialisti” del Psoe una maggioranza relativa che li lascia primo partito, ma con un numero di deputati oscillante (secondo le stime) tra i 114 e i 119 (ne aveva 123).

Al secondo posto restano i “popolari”, ossia la destra ex franchista che nell’arco di oltre 30 anni è voluta apparire “moderata”. L’affossamento dell’ex premier Marano Rajoy le ha fatto bene, pare, visto che recupera credibilità e conquista tra gli 85 e i 90 seggi (ne aveva 66).

Ma si conferma anche la prepotente avanzata dell’ultradestra parafascista di Vox, che dovrebbe avere tra i 55 e i 59 seggi (era a 24).

Tracollano i centristi di Ciudadanos, che dovrebbero mantenere solo 14-15 dei 57 seggi fino ad oggi controllati.

In caduta secca Unidos Podemos, che l’incertezza (“ci alleiamo con i socialisti oppure tiriamo un po’ la corda?”) ha allontanato definitivamente dalle pretese anti-sistema dei tempi in cui aveva raccolto politicamente la domanda di cambiamento degli indignados. Forse avranno tra i 30 e i 34 seggi, invece dei 42 attuali.

I catalani di Esquerra republicana (Erc) dovrebbero avere 13 o 14 parlamentari; quelli di JxCat (Junts per Catalunya) 6 o 7, la sinistra radicale della Cup 3 o 4. I baschi moderati del Pnv 6-7, mentre la sinistra di EH Bildu 3-4. Il CC-Pnc (delle Isole Canarie) 1 o 2.

Stabili gli “altri”, ovvero i partiti che rappresentano le varie nazionalità etnolinguistiche della Spagna.

Se il quadro verrà confermato dallo scrutinio concreto delle schede, la Spagna resta anche stavolta senza maggioranza parlamentare certa. Neanche una di estrema destra (unendo popolari, Ciudadanos e Vox). E da quelle parti, almeno, ancora non conoscono le trasmigrazioni bibliche dei “responsabili” pronti a cambiar casacca, come da noi.

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