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07/01/2020

Aree di crisi nel mondo del 03-01-2020

di Stefano Orsi

Primo articolo del 2020, un saluto a tutti i lettori ed un augurio di buon anno a tutti voi.

Purtroppo il 2020 non sembra partire sotto i migliori auspici.

Con un atto tanto scellerato quanto criminale, gli USA, su diretto ordine del Presidente, hanno compiuto una strage.

Sono stati assassinati con missili aria-terra il Generale Qassem Soleimani, comandante iraniano incaricato di organizzare e comandare le milizie sciite, ma non solo sciite, che hanno combattuto l'ISIS ed Al Qaeda in questi anni di guerra, dal Libano all'Iraq passando per la Siria.

Nato da una povera famiglia contadina, il generale Soleimani è rimasto una persona semplice e concreta, legato alle sue tradizioni, poco incline a lussi o vanità che non gli erano affatto gradite.

Sempre vicino alle milizie sul campo, riuscì ad infondere loro coraggio e determinazione per fermare l'avanzata del califfato quando giunse alle porte di Damasco, a lui si affidarono gli Iracheni per riconquistare il Paese, persino per l'esercito nazionale, divenne un esempio ed un riferimento.

Promise di sconfiggere il Califfato in tre anni e vi riuscì entro il 2017.

Ho scritto un mio pensiero a riguardo e in riferimento alla vergognosa campagna di stampa che ne parla come di un terrorista, e anche alcuni politici nostrani, facendo sfoggio di una abissale ignoranza, che da sempre li contraddistingue, ne sposano la linea e i pochi infimi contenuti. Parlo naturalmente di Salvini, e altri, a scanso di equivoci.

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1765189840281888?notif_id=1578056275259231¬if_t=feedback_reaction_generic
"Qassem Soleimani

Leggo qualunque cosa priva di senso dai nostri media nazionali, definito terrorista, baluardo della lotta all'occidente e tante altre cavolate.

Il gen. Soleimani era un vero EROE.

Lo divenne sul campo, durante la guerra Iraq-Iran, guerra voluta dalle monarchie del golfo, da Israele e dagli USA che spinsero l'Iraq di Saddam Hussein ad attaccare l'Iran.

L'Iran non attaccò mai nessun Paese, ne mai ha sostenuto a differenza dei fomentatori della guerra, il terrorismo.

Dopo la guerra venne incaricato di organizzare e difendere le popolazioni sciite fuori dai confini iraniani e lo fece con grande capacità e dedizione.

Fu proprio grazie al suo lavoro meticoloso e di grande livello che le milizie sciite irachene furono in grado di fermare l'ISIS che dilagava nell'Iraq, lo fece nonostante l'esercito stesse ritirandosi precipitosamente, le caserme erano abbandonate con i soldati in fuga, con tutte le armi che entrarono in possesso del califfato.

Le sue milizie si incaricarono di fermarli e lo fecero e non smisero di combattere fino a che non arrivarono al confine siriano e neppure allora cessarono di cercare i covi del terrorismo.

Ugualmente andò in Siria dove coordinò le milizie iraniane e irachene oltre che quelle sciite locali, sempre per combattere il terrorismo, sempre combattendo ISIS ed Al Qaeda, formazioni ben note ed emanazione diretta delle Monarchie assolute del Golfo, degli USA, di Israele e sostenute anche da alcuni paesi europei.

Non fu mai un guerrafondaio, ma sempre nella sua vita fu chiamato a difendere il suo Paese o le sue genti in altri, rispondendo alle aggressioni e alla ferocia altrui.

Ecco chi era il generale Qassem Soleimani, un uomo di umili origini, semplice, umile, poco incline al lusso, sempre rimasto legato alla terra, i suoi erano dei poveri contadini, e alla concretezza che da quella gente e cultura deriva.

Il gen. Soleimani non cominciava mai le guerre, ma veniva chiamato a porvi fine e lo fece sempre da vittorioso quale era.

Ci mancherà perchè persone così sono importanti per i popoli liberi del mondo, per chi ama la libertà e si batte per difenderla.

Il mondo è un posto più povero ora che non c'è più, ma allo stesso tempo più ricco del suo esempio rispetto a prima che lui vivesse.”
La morte del Generale Soleimani nasce nella disperazione USA dovuta alla sostanziale sconfitta in Siria, dove non sono riusciti a cambiare il governo del Paese ed anzi si ritrovano con un Presidente regolarmente eletto dal popolo, che gode di grande popolarità e che ha ora un esercito più forte che prima dell'inizio della guerra.

Il crescente peso che l'Iran sta assumendo nella regione della Mezzaluna sciita è per loro e per Israele un vero tormento.

Non riescono a darsi pace.

Ecco che arriva quindi la decisione di colpire pesantemente l'Iran, compiendo una atto di una gravità senza precedenti, uccidendo un generale di un Paese con cui formalmente non si trovano in guerra e che invece potrebbe costituire in se e per se un vero atto di guerra.

Data la totale mancanza di legittimità a questo tipo di crimine, nessuna azione del generale contro gli USA, e il fatto che sia stato compiuto su territorio di uno stato ospitante e senza la sua autorizzazione, costituisce la ragione per poterlo considerare un vero e proprio atto di terrorismo internazionale.

Gli USA stanno rincorrendo Israele giù nella cloaca delle peggiori bassezze umane e nella demolizione definitiva del diritto internazionale sostituendolo con la legge della savana.

Appare tutto anche più grave alla luce del fatto che fosse stato l'Iran stesso per via diplomatica ad avvisare gli USA della visita in Iraq del generale Soleimani, proprio a causa dei disordini seguiti all'attacco USA e pregandoli quindi di non intraprendere azioni contro di lui, sarebbe stata usata una via diplomatica che passa dalla Svizzera, di ritorno gli USA, usando la stessa via hanno risposto oggi intimando all'Iran di non rispondere ai loro crimini.

Quale infinita e pericolosissima arroganza e assenza di valori e morale.

Tre giorni di lutto nazionale sono stati proclamati in tutto l'Iran.

Gli USA invece si stanno mobilitando per sostenere una eventuale risposta di Teheran.

Per come li conosco e comprendo, la classe dirigente iraniana, da sua santità l'Ayatollah Khamenei e ancora di più il Presidente Rohani, sono persone molto riflessive e poco inclini all'agire d'impulso.

I vertici iraniani si riserveranno di rispondere, nel modo che riterranno più opportuno, con i modi, i tempi, e anche la scelta del dove rispondere, valuteranno tutto, cosa possa creare il maggior danno fisico, economico, di immagine e di politico al criminale che ha commesso questi atti di vero terrorismo.

Sapranno darsi la risposta corretta e se dovesse essere che il modo migliore per rispondere sia proseguire con la stessa perseveranza il lavoro del generale Soleimani, per aumentare le tutele dei popoli sciiti , ma non solo sciiti, del Medio Oriente, allora faranno quello, e faranno crescere ancora il ruolo di pace e stabilità che l'Iran sta assicurando a fronte dei tentativi di fare precipitare quei Paesi nel caos e nella guerra totale.

Libia

Anche la Libia ci riserva importanti novità, innanzitutto il Parlamento di Ankara ha votato l'approvazione alla missione militare turca in Libia, dietro richiesta diretta del Presidente Serraj.

Nella notte i primi 250 soldati turchi sono arrivati a bordo di alcuni voli, con molto materiale bellico e tecnico.

A loro il compito di preparare l'arrivo dei successivi.

Seguono i circa 1600 miliziani giunti nei giorni scorsi.

Abbiamo visto in questi giorni le LNA spingere il fronte per ottenerne i maggiori vantaggi possibili prima dell'intervento diretto turco.

Non hanno ottenuto quasi nulla, avanzando di poco e non riuscendo a riconquistare o costringere all'abbandono della città strategica di Garyan.

La Turchia a breve interverrà anche con l'Aviazione e allora le attuali sorti militari potrebbero capovolgersi.

Ricordo che ad appoggiare le LNA di Haftar troviamo Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi, Francia e Russia.

A Garyan ricorderete si parlava apertamente di forze speciali francesi ed oggi di truppe egiziane che iniziano a posizionarsi a Tobruk e altre città apparentemente per coordinare attività navale e costiera.

La Grecia si muove per rendere difficile alla Turchia rifornire le sue forze in campo, ma potrà fare ben poco, come del resto anche l'Egitto che non può certo attaccare un Paese della NATO che difende legalmente un Paese amico.

Disponendo di diverse aerocisterne, la Turchia è addirittura in grado di colpire le forze di Haftar dal suolo turco con i suoi caccia.

Comunque nei prossimi giorni avremo modo di capire meglio l'evolversi della situazione sul campo e analizzare le prospettive di questo scenario.

Oggi ho registrato con Sascha di SakerItalia.it la 62° puntata della nostra Sitrep, analisi degli scenari di crisi nel mondo, sia guerre che tensioni elevate.

Buona visione, naturalmente questa è stata incentrata sulla strage di Baghdad e sull'assassinio di Qassem Soleimani.

Buona visione.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=562&v=1iXG52io-gQ&feature=emb_logo

Per oggi è tutto

Fonte

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