Possiamo affermare senza tema di smentita che in occasione della pandemia la Confindustria, l’organizzazione padronale per eccellenza, ha mostrato il suo volto più brutale. Era già accaduto durante i mesi più critici dell’emergenza pandemica, quando pretesero che le fabbriche continuassero a produrre anche durante il lockdown e morti e contagi si contavano a decine di migliaia. Poi, tramite il presidente della Confindustria di Macerata, hanno affermato che la produzione doveva essere assicurata ad ogni costo e “pazienza” se qualcuno sarebbe morto.
Adesso è il turno di Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, il quale il problema del green pass per accedere al lavoro lo risolverebbe così: “La pazienza è finita. Spingeremo perché sia stabilito che il peso di eventuali nuove restrizioni gravi solo su coloro che non sono vaccinati, perché sono disertori. Se questa è una guerra, in una guerra c’è chi ha paura, non combatte, viene messo al muro e fucilato. Qui non fuciliamo nessuno, ma il peso di eventuali nuove restrizioni deve gravare esclusivamente su questi disertori, che mettono a rischio la salute di tutti. La pazienza è finita”.
Ma i padroni sono anche suscettibili. L’attuale presidente della Confindustria, Bonomi, ha querelato Contropiano perché in un articolo definiva l’Assolombarda “peggio dei nazisti dell’Illinois”, ignorando forse una delle battute più conosciute di un film ironico come Blues Brother.
Per settimane la Confindustria ha praticato durante l’emergenza pandemica il vittimismo aggressivo denunciando come nel paese ci fosse un atteggiamento “contro le imprese”, eppure le loro aziende, nonostante il Covid, hanno aumentato la produzione. Adesso che al governo c’è uno di loro, li abbiamo visti esplodere in una standing ovation a favore di Draghi. Si sentono con le spalle coperte e con un governo che ne sta esaudendo tutti i desideri (vedi il taglio dell’Irap) e le ambizioni.
È per questa ragione che senza alcun freno inibitorio ritengono di potersi permettere anche un linguaggio come quello di Agrusti, confindustriale dell’Alto Adriatico. Siamo sicuri che tutti i “sentinelli democratici” pronti a stigmatizzare le dichiarazioni fuori posto o istigatrici di odio, in questa occasione se ne staranno zitti di fronte ad un padrone che allude alla fucilazione dei lavoratori senza green pass in quanto “disertori”.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento