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14/03/2013

India. Manifestazioni contro l'Italia e il governo

Prime reazioni di rabbia per il "tradimento" sui due militari italiani accusati di omicidio in India. Bruciate le foto dei marò e del premier indiano. Voci su uno scambio tra i due soldati e la vicenda delle tangenti Finmeccanica. Convocato l'ambasciatore italiano.
 

Alcune centinaia di aderenti alla Società dei pescatori del Kerala, presieduta da T. Peter, si sono riuniti oggi a Trivandrum per manifestare contro il non ritorno dei due marò in India. In dichiarazioni all'ANSA, Peter ha detto che "abbiamo bruciato le immagini del premier (Manmohan Singh) e la foto del fuciliere Salvatore Girone.  In serata, è stata annunciato lo sciopero generale dei pescatori per protestare contro il mancato rientro dei due militari italiani in India. "L’avevamo detto che se fosse stato concesso ai militari italiani di rimpatriare, non sarebbero tornati; ma il governo e la Corte Suprema l’hanno concesso. Tutti i pescatori si sentono truffati, perché sapevamo che sarebbe accaduto” è il commento di Peter a nome della Fisherman Society.
“E’ ingiusto, così è stata tradita la fiducia”: questa la reazione di Abdul Ghani, presidente dell’Unione Nazionale Marittimi in India, alla notizia che i marò italiani non rientreranno a New Delhi per il processo. “Il nostro sistema giudiziario è stato molto leale con i militari italiani permettendo loro di andare e, se non ritornano, il diritto dovrà fare il suo corso”.
L'ambasciatore d'Italia a New Delhi, Daniele Mancini, è stato intanto  convocato oggi al ministero degli Esteri per fornire spiegazioni sulla decisione di non far ritornare i marò in India alla fine del loro permesso. Lo ha appreso l'ANSA da fonte diplomatica.
Tra gli scenari di un possibile "scambio" tra Italia e India sulla vicenda dei due marò, la televisione indiana Cnn-Ibn - che da ieri sera dedica ampio spazio alla questione - si domanda se "sarà davvero un caso" che proprio ieri il governo di New Delhi aveva ricevuto dal governo italiano materiale riguardante le presunte tangenti pagate per la commessa di 12 elicotteri della Agusta Westland all'aviazione indiana. In febbraio, nota l'emittente, "il ministro degli Esteri Salman Khurshid aveva detto: "Il governo italiano ci ha chiesto di intervenire (sulla vicenda dei marò), ma non era possibile, nello stesso modo in cui non lo era per loro fare qualcosa per la nostra richiesta di documenti di Finmeccanica". Ma ieri, osserva Cnn-Ibn, "il governo italiano ha ceduto, mandando una prima parte di documenti all'India sulla vicenda degli elicotteri VIP. La questione è ora di sapere se anche il governo indiano ha ceduto sul tema dei marò ed ha permesso loro di restarsene a casa con il sospetto di omicidio" di due pescatori.
Il primo ministro del Kerala, Oommen Chandy, ha duramente criticato la decisione dell'Italia sui marò definendola "inaccettabile". Lo scrivono oggi i media indiani. Il politico, contrario alla concessione dei permessi speciali per i due militari, ha detto che intende recarsi a New Delhi oggi stesso per incontrare il ministro degli Esteri Salman Khurshid. "E' completamente inaccettabile. La nostra posizione - ha ribadito - rimane che devono essere processati in India".


Fonte

La credibilità internazionale fa sempre a cazzotti con le tangenti. 

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