Pubblichiamo questo articolo di BiFo per continuare il dibattito
sul risultato delle ultime elezioni. Pur non ritrovandoci nella sua
lettura buonista sulla genealogia dell'Europa, gli riconosciamo il
merito di saper leggere questi risultati elettorali per quel che sono:
un No di massa alle misure di austerity che il nostro paese, come altri
nel sud di quest'Europa, ha dovuto (voluto) subire in osservanza ai
diktat della troika. Magari BiFo, com'è nella sua natura, si lascia
trascinare un po' troppo dall'emozione ma questa ci sembra molto più
salutare e razionale degli spauracchi agitati ai quattro venti da chi
sembra esssere geloso di un piccolo copyright di miseria (tutto
l'insulso dibattito sul "furto" che il Movimento 5 Stelle farebbe delle
istanze di movimento: a quanto pare molt* compagn* preferiscono sempre
essere poch* e tutt** d'accordo piuttosto che assistere a cambiamenti di
altro ordine). Detto questo, le ambivalenze (e le ambiguità) dentro il
M5S permangono ed è giusto rimarcarle, sempre però tenendo ferme le
priorità e le cose che contano...
Come dice bene BiFo
«La funzione importante e positiva che il movimento ha svolto è rendere
il paese ingovernabile per gli antieuropei del partito
Merkel-Draghi-Monti».
L’unione europea nacque come
progetto di pace e di solidarietà sociale raccogliendo l’eredità della
cultura socialista e internazionalista che si oppose al fascismo.
Negli
anni ’90 le grandi centrali del capitalismo finanziario hanno deciso di
distruggere il modello europeo, e dalla firma del Trattato di
Maastricht in poi hanno scatenato un’aggressione neoliberista. Negli
ultimi tre anni l’anti-Europa della BCE e della Deutsche Bank ha preso
l’occasione della crisi finanziaria americana del 2008 per trasformare
la diversità culturale interna al continente europeo (le culture
protestanti gotiche e comunitarie, le culture cattoliche barocche e
individualiste, le culture ortodosse spiritualiste e iconoclaste) in un
fattore di disgregazione politica dell’unione europea, e soprattutto per
piegare la resistenza del lavoro alla definitiva sottomissione al
globalismo capitalista.
Riduzione drastica del salario,
eliminazione del limite delle otto ore di lavoro quotidiano,
precarizzazione del lavoro giovanile e rinvio della pensione per gli
anziani, privatizzazione dei servizi. La popolazione europea deve pagare
il debito accumulato dal sistema finanziario perché il debito funziona
come un’arma puntata alla tempia dei lavoratori.
Cosa accadrà? Due
cose possono accadere: o il movimento del lavoro riesce a fermare
questa offensiva e riesce a mettere in moto un processo di ricostruzione
sociale dell’Unione europea, o il prossimo decennio vedrà in molti
luoghi d’Europa esplodere la guerra civile, il fascismo crescerà
dovunque, e il lavoro sarà sottomesso a condizioni di sfruttamento
ottocentesco.
Ma come fermare l’offensiva?
Le elezioni
italiane sono una risposta che può evolversi in maniera positiva o in
maniera catastrofica. Dipende dai progressisti, gli intellettuali e gli
autonomi del continente, dipende da noi.
Il 75% dell’elettorato italiano ha detto no al progetto anti-europeo di Merkel Draghi Monti.
25%
si sono astenuti, 25% hanno votato per il Movimento 5 Stelle di Beppe
Grillo, 25% hanno votato per il partito della mafia e del fascismo, e
per il più geniale truffatore della storia, Berlusconi, nemico giurato
di Angela Merkel perché la mafia non può più accettare il predominio
economico di Berlino.
Il movimento di Beppe Grillo è la novità di
queste elezioni. Raccoglie soprattutto voti dai movimenti di sinistra e
raccoglie voti anche dalla destra. Beppe Grillo – che ha una
formazione autonoma antiautoritaria – ha detto più volte che il suo
movimento intende sottrarre voti alla destra, e ci è riuscito.
Non
credo che il Movimento 5 Stelle potrà governare l’Italia, non è questo
il punto. La funzione importante e positiva che il movimento ha svolto è
rendere il paese ingovernabile per gli antieuropei del partito
Merkel-Draghi-Monti.
L’elettorato italiano ha detto: non pagheremo il debito. Insolvenza.
La
governance finanziarista d’Europa è finita, anche se Berlusconi e
Bersani si metteranno d’accordo per sopravvivere e continuare a
impoverire il paese spostando risorse verso il sistema finanziario. Non
durerà. Ma allora può cominciare il peggio.
La classe finanziaria
tenterà di strangolare l’Italia come ha strangolato la Grecia. La crisi
politica si farà convulsa e violenta. L’esito può essere spaventoso.
Mafia e fascismo hanno mostrato di controllare il trenta per cento
dell’elettorato italiano, e la sinistra non esiste più. La secessione
del Nord si riproporrà anche se la lega è crollata.
Epperò invece
può iniziare un processo di liberazione dell’Europa dalla violenza del
capitale finanziario, una ricostruzione dell’Europa su basi sociali. Fuori
dagli schemi novecenteschi può diffondersi dovunque un movimento di
insolvenza organizzata e di autonomia produttiva. Un movimento di
occupazione può trasformare le università in luoghi di ricerca concreta
per soluzioni post-capitaliste. Le fabbriche che il capitale finanziario
vuole distruggere vanno occupate e autogestite come si è fatto in
Argentina dopo il 2001. Le piazze vanno occupate per farne luoghi di
discussione permanente.
Il programma lo ha enunciato Beppe Grillo, ed è un programma molto ragionevole:
Salario di cittadinanza
Riduzione dell’orario di lavoro a 30 ore
Pensione a sessanta anni.
Restituzione alla scuola degli otto miliardi che il governo Berlusconi ha sottratto al sistema educativo.
Assunzione di tutti i lavoratori precari della scuola, della sanità e dei trasporti.
Nazionalizzazione delle banche che hanno favorito la speculazione ai danni della comunità.
Abolizione immediata del fiscal compact.
Il Movimento 5 Stelle ha impedito alla dittatura finanziaria di
governare. Ora tocca al movimento della società. Avrà la società
l’energia e l’intelligenza per gestire la propria vita con un movimento
di occupazione generalizzato?
Se non avrà questa energia avremo meritato il disastro che ne seguirà.
Nota
Leggo su Internazionale
che i Wu Ming si lamentano del fatto che il movimento di Beppe Grillo
amministra l’assenza di movimento in Italia. Ragionamento bislacco
davvero. Dal momento che la società italiana è incapace di muoversi
allora debbono stare tutti fermi? Dal momento che gli amichetti di Wu Ming sono stanchi allora tutto deve restare ad attendere i tempi del
loro risveglio? Fate movimento invece di lamentarvi perché qualcun altro
lo fa al posto vostro, magari in maniera un po’ più rozza di come
piacerebbe ai raffinati intellettuali.
Fonte
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