Nuova bufera sui costosissimi caccia che l’Italia in crisi nera non
vuole proprio rinunciare a comprare. Nonostante il dispendio di decine
di miliardi di euro e varie denunce sui difetti strutturali che
affliggono le macchine da guerra già in dotazione in numerosi paesi.
Nei
mesi scorsi non erano mancate le polemiche contro l’acquisto dei
velivoli da combattimento da parte del governo italiano, rafforzate
dalle notizie provenienti da vari paesi sulle falle tecnologiche e
strutturali dei costosissimi caccia. E ora un’ulteriore tegola arriva
dalla Germania. Infatti il quotidiano tedesco Der Spiegel ha pubblicato
un documento del Pentagono secondo il quale la visibilità posteriore
dell’F35 è pessima tanto da rendere inevitabile la sconfitta del ‘Joint
strike fighter’ in un eventuale duello aereo, perché il pilota non
riuscirebbe praticamente a vedere un altro caccia che gli volasse alle
spalle rendendolo eccessivamente vulnerabile. Inoltre il display nel
casco di volo non fornirebbe un orizzonte artificiale analogo a quello
reale; a volte poi l’immagine è troppo scura o scompare. Durante i test
di collaudo il radar si è mostrato incapace di avvistare e inquadrare
bersagli, o si è addirittura spento.
Difetti non da
poco per quello che l’industria militare – nello specifico la Lockheed
Martin – e la sua lobby politica spacciano come un gioiello tecnologico
di cui non si può fare a meno, ma che in realtà sembra essere assai
peggiore di tutti i caccia prodotti negli ultimi 20 o 30 anni. Difetti
che si sommano a quelli già denunciati in passato da varie parti, per lo
più non eliminabili visto che sono connaturati alla sua struttura. Ad
esempio quelli che riguardano il dispositivo di ricarica delle batterie
che tende a non funzionare a basse temperature. O, ancora, la scarsa
sicurezza in caso di fulmini, che quando si vola a certe altezze sono
molto frequenti e possono incendiare il jet mettendo a rischio la vita
dei piloti. I test condotti dal Pentagono hanno anche evidenziato una
serie di "cricche" - microscopiche fessure nel metallo - nelle ali e nel
motore.
Recentemente gli Stati Uniti hanno deciso di
tagliare l'acquisto di F35, da 2400 a neanche 200.* I dubbi sull'F35
hanno spinto l'aviazione turca a rinviare di un anno l'acquisto dei
primi due F35 sui cento in totale che prevedeva di acquistare. Nel mese
di dicembre del 2012 anche il governo canadese, dopo un lungo dibattito,
aveva deciso di rinunciare all'acquisto di 65 jet della Lockheed
Martin.
Ma il governo italiano, e in particolare il ministro
della guerra Di Paola e degli Esteri Terzi non sembrano avere dubbi
sull’utilità di acquistare alcune decine di questi catorci, ognuno dei
quali costa centinaia di milioni di euro. Dagli iniziali 131 esemplari
sono dovuti scendere, viste le proteste nel paese e le denunce della
stampa, a ‘soli’ 90. Per l’astronomica spesa di 12 miliardi di euro,
senza contare altri miliardi di spese accessorie e aggiuntive tra
l’altro anche poco trasparenti.
Fonte
* Ho cercato un po' in giro ma non ho trovato alcuna conferma in merito, ho l'impressione che l'autore dell'articolo abbia preso un abbaglio, riferendosi, in quel passo al drastico ridimensionamento del programma F-22, passato appunto da un migliaio di velivoli ad appena 200. Vale la pena notare che anche l'F-22 nacque e fu propagandato come l'arma aerea finale salvo rivelarsi un capolavoro solo sulla carta, stranamente anche il Raptor è una perla partoriata dalla Lockeed-Martin...
Sarebbe l'ora d'iniziare a diffidare di quest'azienda.
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