Continua il referendum farsa orchestrato da Londra per dimostrare che
gli abitanti delle Falkland vogliono rimanere britannici. Ma a votare
saranno solo una parte degli abitanti delle isole, per lo più coloni
arrivati da Londra.
Seconda e ultima giornata di referendum per una parte dei
cittadini delle isole chiamati a decidere se rimanere territorio
britannico d'oltremare in conseguenza dell’occupazione da parte della
Gran Bretagna nel 1833. Ed esito scontato visto che la consultazione è
stata organizzata formalmente dall’assemblea legislativa dell’isola, ma
di fatto da Londra, e che a votare sono neanche la metà dei pochi abitanti
dell’arcipelago, moltissimi dei quali hanno già la nazionalità
britannica.
Tanto che la presidente argentina
Cristina Fernandez de Kirchner ha già annunciato che il suo paese che da
anni rivendica la sovranità sulle Malvinas, non solo non riconoscerà i
risultati del voto ma neanche la fondatezza e la correttezza della
tornata elettorale definita irrilevante. Il referendum “non può essere
utilizzato per perpetuare un ordine coloniale” ha detto l’ambasciatrice
argentina a Londra, Alicia Castro, ricordando che “non è stato deciso né
sarà supervisionato dalle Nazioni Unite”. Castro ha ribadito inoltre
che la consultazione elude diverse risoluzioni dell’Onu – in particolare
la 2065 e la 1965 – che non riconoscono il diritto
all’autodeterminazione degli abitanti delle Malvinas (la maggior parte
dei quali sono coloni trapiantati dalla Gran Bretagna) trattando la
vicenda come un caso di decolonizzazione. La libera determinazione dei
popoli, ha aggiunto la portavoce del governo di Cristina Fernández, “è
un principio fondamentale del diritto che non deve essere utilizzato per
rompere l’integrità territoriale di uno Stato”.
Intanto, ai seggi nelle isole contese continuano ad arrivare centinaia
di persone con bandierine, t-shirt e cappelli, raffiguranti l'Union
Jack, davanti alle sedi elettorali, per "mostrare al mondo e
all'Argentina", che "siamo britannici e che la nostra unica volontà è di
continuare ad esserlo", ha dichiarato uno dei votanti al giornale
argentino La Nacion. Altri hanno sfoggiato magliette con scritte come
"England 1 - Argentina 0" durante la due giorni di voto, trasformati da
una parte degli isolani in una specie di festa.
Circa 1600
abitanti dell’arcipelago, quelli abilitati al voto - chiamati ‘kelpers’ -
stanno rispondendo con un sì o con un no alla domanda: “Vuoi che le
Falkland conservino il loro status politico attuale come territorio
d’oltremare del Regno Unito?”. In caso di vittoria del no, secondo
l’amministrazione locale, si aprirà un periodo di consultazioni che
porterà a un secondo referendum con opzioni alternative. I risultati
dovrebbero essere resi noti tra stanotte e domattina.
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