Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

07/03/2013

L'Italia "blindata" da Bruxelles

Con o senza un governo le scelte economiche e sociali dell'Italia sono imbrigliate dalla camicia di forza dei trattati europei. Un commissariamento de facto che impedisce qualsiasi deviazione dai diktat imposti dalla Troika. A meno che qualcuno decida di far saltare il tavolo.


Alla  riunione dell'Eurogruppo di Bruxelles, oggi si parlerà anche della situazione creatasi in Italia dopo le elezioni. La situazione di bilancio non è negativa e non ci sono questioni urgenti da risolvere entro poche settimane. "Se anche sarà necessario aspettare tre settimane in più o in meno del normale per avere un nuovo ministro delle Finanze, non fa niente», ha affermato una fonte dell'Eurogruppo. Il riferimento è chiaro: "Abbiamo già avuto un test con il Belgio, a lungo senza governo (535 giorni, ndr): nel medio-lungo termine un governo c'è sempre. È prematuro parlare ora di un'assenza del partner negoziale" riguardo all'Italia, ha osservato la fonte. "Per l'Italia - ha sottolineato - in fondo il vero problema è la competitività, che può solo essere affrontato con riforme strutturali, ma non ci sono altri problemi che debbano essere risolti nel breve termine".
In realtà sulla situazione italiana agiscono già - e pesantemente - i vincoli e gli automatismi previsti da alcuni trattati europei approvati tra il settembre 2010 e la fine del mandato del governo Monti: obbligo di pareggio in bilancio, semestre europeo, Fiscal Compact, Six Pack. In pratica le scelte di qualsiasi governo o non governo appaiono blindate da una camicia di forza dell'Unione Europea che ne vorrebbe impedire qualsiasi dissonanza. Non solo. Scatta a breve anche il Two Pack che prevede che la Legge Finanziaria di quest'anno venga presentata a Bruxelles ancora prima che in Italia.
Insomma il nuovo esecutivo o l'assenza di governo, al momento non consentono di prendere decisioni o avviare provvedimenti che attenuino o rimettano in discussione le emergenze sociali derivate dalla crisi e dai diktat della Troika europea. Servirebbe far saltare il tavolo, sganciarsi, recuperare sovranità sulle scelte strategiche. Un referendum sui Trattati europei servirebbe come il pane, ma al momento anche Beppe Grillo non sembra avere la coerenza di andare fino in fondo su questo terreno. E' auspicabile e necessario pensare ad una strategia diversa, come quella indicata dal Comitato No Debito. Non avrà tanti parlamentari ma almeno dispone di coerenza e idee chiare sulle prospettive e le priorità sociali del paese.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento