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06/03/2013

Retrovirus a Cinque Stelle


Investita dalle polemiche suscitate da quanto scritto sul suo blog a proposito di fascismo e Casapound, l’esponente del Movimento 5 Stelle Roberta Lombardi ha precisato il suo pensiero, rigettando le accuse di essere filo-fascista.

La questione è pesante e delicata allo stesso tempo.
Roberta Lombardi – al momento - è stata scelta come capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, quindi non è un’attivista qualsiasi. Ma la sua precisazione spalanca una nuova porta, forse quella più contraddittoria e inquietante. La Lombardi infatti spiega che nella sua analisi sul fascismo, si rifaceva al «primo programma del 1919», quello che, storicamente, viene conosciuto come Sansepolcrismo, spiegando che: «La caratteristica del fascismo fu infatti quella di cambiare sempre le carte in tavola, con l’unica costante che al centro del potere rimanevano sempre Mussolini ed il suo partito unico. Potere che poi divenne dittatura in un crescendo di violenza. Fino ad arrivare al razzismo e la guerra. Questo il mio giudizio storico e politico, negativo su quell’esperienza. Ora possiamo pensare all’Italia del 2013». A mò di barriera politica e morale su eventuali strumentalizzazioni, Roberta Lombardi sottolinea: «Ricordo a tutti che il M5S ha nel suo programma l’insegnamento della Costituzione italiana».

Ora il problema è che una delle accuse che vanno per la maggiore contro certi ambiti e taluni contenuti del Grillo-Casaleggio project, è proprio quello di “diciannovismo”, ovvero del carattere sovversivo del fascismo delle origini, un sovversivismo che "nasce nel popolo" con intenti emancipatori ma che ben presto si trasferisce alle classi dominanti con alleanze ed esiti radicalmente opposti. Immaginiamo che non deve essere simpatico vedere tutti i propri scritti o commenti passati al setaccio ed esaminati al microscopio per coglierne l’ombra, ma è evidente che per l’impatto che il Movimento 5 Stelle sta avendo sul paese, questa attenzione sarà inevitabilmente continua e meticolosa.
Soprattutto in un paese disgregato socialmente come l’Italia, un paese in cui secondo Gobetti, il fascismo era “la rivelazione” di quello che c’era nella pancia della società italiana. Un buon motivo per riaffermare che il fascismo – nel nostro paese – non può ancora essere liquidato come esclusiva materia per gli storici.

Se la pancia di un paese frammentato politicamente, culturalmente e socialmente come il nostro sembra avere ancora serissimi problemi di digestione, reintrodurvi degli stimolanti quando si hanno incarichi di responsabilità in quello che in due anni è diventato già il secondo partito, non può che far scattare campanelli d’allarme in ogni dove.
Il richiamo alla Costituzione e la sua riduzione a totem di una sorta di religione civile, diventa così del tutto inefficace a neutralizzare spinte e tendenze che hanno potenzialità di trasformazione genetica rapide, mutevoli e inquietanti. Dentro questi rumori di fondo e di pancia, è ovvio che scattino degli anticorpi, sicuramente indeboliti e depotenziati da un antifascismo istituzionale e conformista, spesso retorico e superficiale, ma non per questo meno necessari.
Gli spericolati recuperi storici della Lombardi e le evidenti ombre di stampo corporativo sul lavoro, evocate ripetutamente dal leader maximo dei 5 Stelle, Beppe Grillo, non sono affatto un buon segnale. Così come lo è l’errata valutazione sui fascisti di Casa Pound, i quali non sono solo degli sprangatori ma sono esattamente l’organizzazione fascista che più delle altre cerca di recuperare lo spirito “diciannovista” e sovversivo del primo fascismo. Più o meno la stessa valutazione di Roberta Lombardi.

Occorre dunque separare il grano dal loglio nel Movimento 5 Stelle ed agire per isolare i possibili virus dal possibile corpo sano. Senza atteggiamenti isterici o recriminazioni settarie ma anche senza sottovalutare concretamente ogni azione e ogni parola che possa produrre cattiva egemonia culturale. Farsi dei nemici gratis è da idioti ma i nervi di una parte della società su questo terreno sono ancora sensibili, molto sensibili. Già una volta è stato pagato un prezzo pesantissimo per aver sottovalutato i primi vagiti di una bestia sempre feconda, come direbbe Brecht. Ripetere l’errore sarebbe suicida. Barricarsi in difesa e non accettare la sfida con il Movimento 5 Stelle sul piano delle proposte, del conflitto e della credibilità delle alternative alla crisi di civiltà, lo sarebbe altrettanto.

P.S. Siccome moltissimi nostri lettori vicini o aderenti al Movimento 5 Stelle ci accusano ogni volta di manipolare, vi segnaliamo qui di seguito il link con il blog di Roberta Lombardi e i suoi due interventi, quello 'incriminato' e quello 'riparatore':
http://robertalombardi.wordpress.com/2013/01/21/italia-sotto-formaldeide/
http://robertalombardi.wordpress.com/2013/03/04/filofascista-a-chi/

Queste le sue parole, se poi ci sono valutazioni e interpretazioni diverse non è manipolazione ma battaglie delle idee.


Fonte

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