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06/03/2013

Bankitalia: “Il reddito non basta per due famiglie su tre”. I giovani tra i più colpiti

Il 65% delle famiglie italiane fatica a arrivare alla fine del mese. L’allarme lo lancia Bankitalia che ha effettuato due studi da cui emerge che più della metà delle famiglie valuta il proprio reddito inferiore al necessario e che è aumentata la quota di coloro che hanno un reddito insufficiente a coprire i consumi. La Banca d’Italia avverte anche che in crisi sono soprattutto giovani e affittuari.

Dall’occasional paper “Le difficoltà di risparmio nelle valutazioni delle famiglie italiane” di Antonio Bassanetti e Concetta Rondinelli, pubblicato sul sito, si nota che il dato del 65% del 2010 corrispondeva a meno del 40% nel 1990. Il dato interessa soprattutto i nuclei che vivono in affitto, in cui il capo-famiglia è operaio oppure disoccupato, pensionato, impiegato a tempo parziale. La recente flessione del saggio di risparmio delle famiglie italiane, si evidenzia nello studio, di quasi 4 punti percentuali tra il 2007 e il 2011, è avvenuta a fronte di una sostanziale stazionarietà in Francia e in Germania. In particolare, sono aumentate, fino a toccare il 90% nell’ultimo quinquennio (dal 75% degli anni precedenti), le famiglie che ritengono opportuno risparmiare, plausibilmente per motivi precauzionali legati alla fase ciclica recessiva. Tali giudizi sono meno diffusi tra i lavoratori autonomi e riguardano senza distinzione le varie tipologie di struttura familiare (ad esempio per età del capo-famiglia e grado di istruzione). Contestualmente, tuttavia, la quota di famiglie che ritengono di avere effettive possibilità di risparmio si è collocata su livelli storicamente bassi, intorno al 30% dalla metà dello scorso decennio (era sul 50% all’inizio degli anni novanta). Per quanto riguarda i giovani, sulla base di una simulazione condotta per il sotto campione con elevata istruzione, il divario tra coloro che ritengono, rispettivamente, opportuno e possibile risparmiare è aumentato soprattutto fra quelli che vivono soli, in affitto e che sono titolari di un contratto di lavoro a tempo determinato. La forbice, inoltre, risulta essere più ampia per le famiglie che risiedono nei comuni più grandi.

Dall’altro studio “Il risparmio e la ricchezza delle famiglie italiane durante la crisi” di Laura Bartiloro e Cristiana Rampazzi, emerge che sono i nuclei familiari a basso reddito, quelli giovani e gli affittuari i più colpiti dalla crisi. Considerando una misurazione della povertà che oltre al reddito prenda in considerazione anche la ricchezza, è emerso tra il 2008 e il 2010 un peggioramento di tali indicatori, in misura particolarmente accentuata tra i giovani e gli affittuari. Nel 2010 le famiglie povere di reddito e di ricchezza al netto dell’abitazione di residenza erano l’8,8 per cento, in lieve aumento rispetto al 2008; tra quelle giovani, l’incidenza della povertà è invece aumentata di quasi tre punti tra le due rilevazioni, fino a raggiungere il 15,2 per cento, un valore ben più elevato di quello della popolazione nel suo complesso. Per gli affittuari la percentuale è ancora maggiore, pari al 26,1 per cento, in aumento di 3,5 punti tra le ultime due rilevazioni. Di fronte a una generale riduzione del risparmio e dell’interruzione della crescita della ricchezza netta, alcune famiglie hanno dunque risentito della crisi più di altre. E i dati macroeconomici più recenti, segnala lo studio, indicano “una ulteriore riduzione del reddito e un peggioramento del tasso di risparmio, prefigurando quindi un successivo inasprimento delle condizioni finanziarie delle famiglie più vulnerabili in assenza di opportune misure di sostegno o di una ripresa del ciclo economico”.

Fonte

Fortuna che nemmeno un mese fa Monti rassicurava sulla luce in fondo al tunnel...

2 commenti:

  1. Altro che non arrivare alla fine del mese. Capita sempre più spesso di non riuscire ad arrivare neanche al 15.
    Il reddito di cittadinanza modello tedesco resterà sempre un sogno? Qui nessuno pretende di diventar miliardario, ma vivere almeno con un minimo di dignità.

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    1. Concordo.
      Ora sono curioso di vedere cosa s'inventeranno nei prossimi mesi quelli che sono finiti in Parlamento a sto giro. Da quello che vedo gli argomenti essenziali continuano a non essere contemplati a dovere.

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