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11/03/2013

Spagna. Sindacati in piazza contro austerity e licenziamenti

“Contro la disoccupazione, sei milioni di ragioni”. Con questo slogan decine di migliaia di persone hanno manifestato in tutta la Spagna per denunciare lo smantellamento dei servizi pubblici, la corruzione delle istituzioni, il degrado della democrazia e l’estendersi della povertà.


Centinaia di organizzazioni sindacali, sociali e politiche hanno aderito oggi alla giornata di mobilitazione indetta dalla cosiddetta Cumbre Social - espressione dei sindacati ufficiali legati alla CES, la confederazione europea dei sindacati - per manifestare contro la disoccupazione che ha raggiunto i livelli, insieme alla Grecia, più alti dell’Unione Europea. A tenere insieme le diverse manifestazioni lo slogan “Contro la disoccupazione, sei milioni di ragioni. Per una democrazia sociale e partecipativa”. Finora si sono tenute ben 60 manifestazioni in altrettante città grandi e piccole dello stato spagnolo, che hanno preso di mira la corruzione del sistema politico – in particolare del Partito Popolare ma anche dell’opposizione socialista – e anche il processo di privatizzazione e smantellamento di istruzione e sanità che, è stato denunciato, “minaccia frontalmente la convivenza democratica”.

A Madrid la manifestazione più partecipata. Migliaia di persone hanno marciato dalla ormai tradizionale Plaza de Neptuno fino a Puerta del Sol, dove alcuni rappresentanti dei diversi coordinamenti di lotta hanno letto un manifesto elaborato dal coordinamento denominato Cumbre Social. Un documento di condanna frontale nei confronti delle politiche di smantellamento del settore pubblico del governo di Mariano Rajoy e delle amministrazioni locali. E i movimenti sociali hanno di nuovo avvertito che se l’esecutivo non approverà così com’è e in tempi rapidi la proposta di legge popolare contro gli sfratti elaborata dai coordinamenti degli sfrattati il livello della mobilitazione diventerà più intenso e determinato. I manifestanti, giovani precari e studenti universitari ma anche pensionati e dipendenti pubblici hanno sfilato reggendo striscioni che denunciavano “Né debito né tagli. Vogliamo le elezioni” oppure “Governo antisociale, senza legittimità” e ancora “Tagliare: rubare legalmente” oppure “Vendere ciò che è di tutti è un delitto sociale”.

Alla marcia hanno partecipato anche i sindacati ufficiali - CCOO, UGT e USO - la Federazione delle Associazioni in difesa della Sanità Pubblica (Fadsp), la Piattaforma delle Donne nella Diversità e altri coordinamenti di cittadini, lavoratori e consumatori. Nel manifesto di convocazione delle marce la Cumbre Social ha chiesto al governo di disobbedire alla troika ormai evidentemente arroccata su politiche fallimentari.

A Barcellona circa 50 mila persone hanno manifestato sfilando da Plaza Urquinaona fino a Via Laietana, aderendo alla marcia convocata dalla Piattaforma Sindacale Unitaria dei Servizi Pubblici (formata dai sindacati ufficiali CCOO, UGT e USO). Il corteo è sfilato dietro uno striscione che recitava “Contro la disoccupazione e la corruzione. Né privatizzazioni né tagli”. Al termine della marcia l’attore Lluis Marco ha letto un manifesto di denuncia della progressiva de pauperizzazione della popolazione, dei continui tagli ai servizi pubblici, della sempre più scandalosa corruzione politica.

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