I venti di crisi impongono ad Atene di cedere “i gioielli di famiglia”, su cui verranno costruite ville extra lusso destinate ai miliardari del pianeta, tra cui la cantante Madonna e il magnate russo Abramovich
Potrebbe essere solo l’inizio. Dal Parco dei Principi, dove sgambettano i calciatori del Paris Saint Germain, al tepore delle nove isole Echinadi
il passo è breve, soprattutto se si dispone di molto denaro. L’emiro
del Qatar, già proprietario del club francese e di alcune altre cose
(tra cui gli Harrods di Londra) si aggiudica per poco
più di otto milioni di euro l’incantevole arcipelago greco nello jonio, a
due passi dalle più note Itaca e Skorpios. I venti di crisi impongono ad Atene di cedere “i gioielli di famiglia”. Una
mossa nota già da settembre, quando la notizia era stata confermata dal
direttore dell’Ente ellenico per la privatizzazione (Taiped), Andreas Taprantzis,
secondo cui per fare cassa il governo di Samaras aveva approntato una
lista di 40 tra isole e isolotti disabitati da concedere in affitto a
privati o imprese. E per un periodo tra i trenta e i cinquant’anni.
Dopo
qualche mese di serrate trattative e di plastici hollywoodiani già
pronti e fatti vedere via mail ad acquirenti vip, ecco la notizia
ufficiale con un business che si apre per l’emiro super
miliardario. Pare infatti che in quell’arcipelago composto da nove
isolette a breve potrebbero partire lavori per costruire esclusive ville
per acquirenti di fama mondiale, tra cui si sussurra anche Madonna.
Allettata da un paradiso naturale super protetto dove gli ospiti
saranno solo rock star e miliardari, gli unici in grado di permettersi
un pied a terre dorato nella Grecia stremata dal memorandum.
L’emiro in verità aveva tentato in passato il colpo grosso, ovvero
aggiudicarsi l’isola di Aristotele Onassis, Skorpios,
su cui però pesa il veto economico della nipote Athina, che non intende
scendere al di sotto dei 200 milioni di euro nonostante non ami troppo
le sue origini (non ha mai imparato il greco) e nonostante sia stata una
delle poche greche famose nel mondo a non aver speso nemmeno una parola
di solidarietà per la crisi ellenica.
Il complesso delle Echinades si trova nel tratto di mare di fronte al famoso porto Platygiali ed era balzato agli onori della cronaca qualche giorno fa sulla prestigiosa rivista Business Insider
in cui si presentavano le nove isole sotto il titolo: “Possono essere
vostre con pochi milioni”. E aggiungendo altri siti per così dire
pregiati che potrebbero presto rientrare in questa sorta di campagna
mondiale per aiutare l’economia greca, o come la definiscono alcuni,
svendita immorale di pezzi del proprio paese. Il riferimento è ad Agios Athanasios
a Itea, con prezzi che partono da 1,9 milioni di dollari. O a Modi dopo
lo stretto di Corinto, o a Tokmakia al largo di Lesbo, passando per gli
otto milioni necessari per aggiudicarsi Sikinos Kardiotissa. Ma
l’interesse globale per questi terreni è aumentato dopo l’acquisto della
piccola isola di faggio, da parte dell’Emiro del Qatar Khalifa Al Thani.
Invece a Meganissi (vicino Lefkada) Lord Rothschild
ha appena acquistato 2.662 ettari di terreno nella penisola sud-ovest
dell’isola, dove costruirà 14 ville extra lusso, che saranno vendute ad
alcune delle persone più ricche e famose del pianeta. Interessati ai
‘prodotti’ il principe Carlo, l’attrice Nicole Kidman e il magnate russo Roman Abramovich.
Quest’ultimo ha già acquistato alcuni terreni a Corfù. Si stima che in
cinque anni il progetto sarà ultimato. Ogni villa sarà pari a mille
metri quadrati, costruita su 200 ettari con eliporto e piscina, e
sarà venduta per 27 milioni di euro. “Non siamo in vendita e mi
dispiace per coloro che alimentano questa vera e propria guerra –
commenta amareggiata Katerina Giannaki, membro del
Consiglio dei Greci nel mondo – i greci nei momenti più difficili non
hanno mai umiliato nessuno, ci servirebbe un reciproco aiuto non una
svendita. Anzi, siamo noi che a questo punto chiediamo di essere
risarciti per i danni della seconda guerra mondiale, in quanto siamo
l’unico paese che non ha ricevuto nulla proprio dalla Germania”.
Fonte
Davvero un pessimo precedente che di questo apsso si profilerà anche all'orizzonte del resto dei "maiali" europei.
Cose del genere imporrebbero la ghigliottina rispettivamente per fautori e speculatori dell'affare.
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