Grillini subito in fibrillazione. Il post del "garante" contro pensioni e
dipendenti pubblici - da noi riportato criticamente - scatena reazioni
non sempre in buona fede.
Al secondo giorno di successo, il Movimento Cinque Stelle è
riportato dal cielo alla terra. Deve fare i conti, complicati ma neanche
troppo, con il ruolo oggettivo e impensato che ha assunto con le
elezioni. Ma deve anche fare i conti con – diciamo così – le distonie
proprie di un movimento composto da culture politiche rigorosamente
“individuali”, della più diversa provenienza. E con una struttura
organizzativa dove, al di là della discussione orizzontale forsennata su
tutto, c'è pur sempre un dominus, un “garante”, che può fare e
dire ciò che vuole senza rischiare la sostituzione. Che in democrazia
sembra essere semplicemente un obbligo statutario.
Ma andiamo al
dunque. Ieri abbiamo letto sul blog di Grillo un intervento un
tantinello allucinante in cui la proposta di “reddito di cittadinanza”
(sostenuta anche da tante frange di movimento “radical”, dalla Fiom, dai
centri sociali, da diversi sindacati tra cui l'Usb, dai partiti
confluiti nella scombiccherata “lista Ingroia”, ecc) veniva considerata
finanziabile solo attraverso una fortissima riduzione del “peso”
finanziario rappresentato da 18 milioni di pensioni e 4 milioni di
dipendenti pubblici. Letterale e verificabile qui.
Abbiamo quindi provveduto a segnalare la cosa anche a nostri lettori, premettendo un nostro breve “cappello” ed evidenziando nel testo – pubblicato integralmente – le frasi che più ci avevano colpito.
Da quel momento c'è stato un vero e proprio “assalto”, che ci ha
restituito uno spaccato molto interessante dell'universo dei
simpatizzanti grillini. E anche qualche irruzione più “militante”, al
limite del “militonto”. Se una superpotenza internettiana come quella
del Movimento 5 Stelle è scesa in guerra contro un piccolo giornale
online dobbiamo aver toccato qualche nervo sensibile. Succede, nella
vita politica reale...
Ovviamente ci sono i simpatizzanti “di
sinistra”, che si sono fatti venire i primi dubbi. Altri si dicono
sicuri che Grillo si riferisse solo alle “pensioni da 90.000 euro
l'anno” e a quelle “sopra i 6.000 euro al mese. Beh, ci sembra difficile
da sostenere. Se si dice che “18 milioni pensioni” sono “un peso
insostenibile”, basta farsi due conti. Quante sono le pensioni da 6.000
euro al mese? Qualche migliaio forse, visto che l'assegno medio mensile
dei pensionati italiani è di 780 euro. Solo il 2,6% dei 18 milioni di pensionati italiani (circa 470.000 persone) prende più di 2.500 euro.
Mentre il 77% prende meno di 1.000. Non è complicato: le pensioni “di
lusso” pagate dallo Stato attraverso l'Inps non sono moltissime. E non
possiamo addebitare allo Stato le pensioni effettivamente d'oro erogate
da casse previdenziali private (giornalisti, avvocati,
architetti, ingegneri, commercialisti, ecc), che in ogni caso presentano
un vasto repertorio di livelli. Insomma, ci sono gli ex giornalisti
poveri e quelli ricchi (Sergio Zavoli prende sicuramente di più di un
Mario Rossi a caso), così come gli ex professionisti altrimenti
specializzati. Ma non sono a carico dello Stato.
Chiaro? Pensiamo di sì.
Quindi chi dice o pensa che “18 milioni di pensioni siano un peso
intollerabile” si sta riferendo a tutta la platea dei pensionati
italiani, non solo a quelle “d'oro”. Vuole ammazzare la vecchietta, non
riparare a un'ingiustizia. "Togliere ai poveri per dare ad altri poveri"
non è un'idea che dia fastidio alle "caste". Anzi. Lo sceriffo di
Nottingham potrebbe saltare sulla sedia: "questo lo assumo io, come ho
fatto a non pensarci prima? così li divido (generazionalmente) e li
fotto entrambi".
Idem per i dipendenti pubblici. La polemica è
antica. Così antica che nel frattempo i lavoratori pubblici non vengono
più sostituiti con nuove assunzioni regolari (per concorso e giuramento
finale), ma rimpiazzati con giovani precari, più ricattabili ("non ti
rinnoviamo il contratto a fine periodo"). Così antica che nel frattempo
molte “liberalità” concesse che pesavano sulla “produttività”
individuale sono scomparse. C'è stata la “cura Brunetta” e quella
“Patroni Griffi”, ora ci sono i licenziamenti annunciati e quelli in
cantiere ma ancora non quantificati.
Che, nonostante questo, ci
siano ancora dei “fancazzisti” è certo. Ma in genere si tratta dei
“cocchi” dei capi del personale e dei capiufficio, autentici kapò che
fanno carriera (e soldi) sulle spalle dei colleghi. Chi ha provato
almeno qualche ora della sua vita a stare dietro uno “sportello per il
pubblico” non può augurare nemmeno al peggior nemico di passare tutta la
vita in quella postazione. Meglio la galera.
E poi. Son
dipendenti pubblici anche i poliziotti, i carabinieri, i militari di
ogni ordine e grado e funzione, i servizi segreti ufficiali e quelli
ufficiosi, i magistrati inquirenti e quelli giudicanti... Che si fa con
questi? Ne facciamo a meno? Potremmo anche essere d'accordo... Ma non
crediamo che Grillo si riferisse a loro.
Ma oltre i
simpatizzanti “di sinistra” ci sono i “credenti”, quelli che “con Grillo
senza se e senza ma”. E qualsiasi critica lo colga è avanzata da un
nemico che fa “disinformazione”, “manipola il linguaggio”, “estrapola
frasi dal contesto”, ecc.
Il post di Grillo è ancora lì, sul suo
blog. Impaginato un po' a “pen di segugio”, tanto che inizialmente lo
si potrebbe scambiare per un articolo del giornalista “rosso-bruno”
Massimo Fini, la cui intervista in video viene infilata tra il titolo e
il testo; ma se la si ascolta, parla di tutt'altro. Quindi il testo non
firmato è di Grillo. Del resto basta questa frase a identificarlo: “Il
M5S non si allea con nessuno come ha sempre dichiarato, lo dirò a Napolitano quando farà il solito giro di consultazioni”. Basta leggere senza gli occhialini 3D, quelli che "santificano" a pescindere...
Ai “credenti”, a quelli che fanno oltretutto esibizioni “muscolari” in stile parabolano (guardatevi il film Agorà
di Amenabar, vi illuminerà; è un consiglio della nostra Ipazia), non
abbiamo invece molto da dire. È una differenza culturale incolmabile,
quella che ci separa. A noi la verità piace e sappiamo che dobbiamo
cercarla faticosamente, seguendo i fili della logica e delle cose. A
loro è stata “rivelata”. Se la tengano.
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