L’emersione dello scandalo Datagate – gli USA spiavano milioni di utenze telefoniche e internet in tutta l’America Latina – e l’atto di pirateria internazionale di alcuni paesi UE contro l’aereo con a bordo Evo Morales, costretto ad atterrare a Vienna, sta scatenando la reazione dei paesi del Sud America.
I Paesi del Mercosur – la Comunità economica dell'America Latina composta da Argentina, Brasile, Uruguay e Venezuela – hanno deciso di richiamare per consultazioni i loro ambasciatori in Italia, Spagna, Francia e Portogallo. Si tratta dei Paesi che la scorsa settimana impedirono il passaggio dell'aereo del presidente boliviano sui loro cieli, dopo che gli Stati Uniti avevano sparso la voce che a bordo si trovasse la talpa della NSA, Edward Snowden. L'aereo di Morales, proveniente da Mosca, dovette atterrare a Vienna e rimanervi per 13 ore, prima di poter far rotta per La Paz, non prima di aver scatenato una delle più gravi crisi diplomatiche degli ultimi anni.
I paesi del Mercosur, i cui rappresentanti si sono incontrati nella giornata di ieri, hanno notevolmente elevato il tono della polemica nei confronti di Stati Uniti ed Unione Europea, accusando esplicitamente Francia, Italia, Spagna e Portogallo di aver ''sequestrato'' il presidente boliviano, Evo Morales, istigati dalla Casa Bianca. I paesi dell’alleanza sudamericana, riuniti a Montevideo, hanno approvato una dichiarazione nella quale annunciano che richiameranno ''per consultazioni'' i loro rispettivi ambasciatori nei quattro paesi europei coinvolti, convocheranno i rappresentanti di questi paesi nelle loro capitali per esigere spiegazioni su quanto avvenuto e denunceranno il caso nei fori internazionali, compreso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, di cui l'Argentina è attualmente membro non permanente. Cristina Fernandez de Kirchner, presidente dell'Argentina, ha solidarizzata personalmente con Morales: ''Io stessa non ho potuto visitare alcuni paesi europei con il mio aereo presidenziale – ha detto – perché certi magistrati con nostalgie coloniali possono chiederne il sequestro, in base a reclami dei fondi avvoltoio'' sui bond spazzatura di Buenos Aires. In quanto a Edward Snowden, i leader del Mercosur hanno riaffermato per bocca del presidente venezuelano, Nicolas Maduro, che ''il diritto di asilo è un diritto fondamentale'' e include anche ''garanzie di sicurezza del richiedente asilo nel suo transito verso il paese di accoglienza''. I leader del Mercosur hanno affermato che i veri responsabili dello scandalo Datagate sono gli Usa, definiti ''l'impero'', e hanno reclamato spiegazioni e scuse per lo spionaggio prolungato e sistematico al quale i loro paesi e i loro cittadini sono stati sottoposti da parte della Casa Bianca.
Prima dello scandalo scatenato dalle rivelazioni del Datagate il principale punto in agenda per il vertice di Montevideo era la questione del Paraguay, membro fondatore del blocco regionale che è stato sospeso però nel giugno del 2012 dopo che attraverso un colpo di stato incruento la maggioranza parlamentare ha destituito il presidente eletto Fernando Lugo. Tanto il presidente paraguayano Federico Franco - ex vice di Lugo e capofila del golpe - come Horacio Cartes, il presidente eletto alle ultime elezioni che si insedierà ad agosto, hanno affermato che non intendono tornare all’interno del Mercosur se l’alleanza non rivede l'incorporazione del Venezuela.
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