Alla Direttrice di L’Huffington Post Italia
Gentile dott.ssa Annunziata, le scriviamo a proposito dell’articolo “La morale cristiana e l'arma chimica siriana”,
pubblicato su L’Huffington Post Italia dal suo collaboratore, il
gesuita Padre Paolo Dall'Oglio, che arriva non solo a giustificare ma,
addirittura, ad esaltare l’impiego di armi chimiche in Siria da parte di
“ribelli” che egli ritiene di rappresentare.
Non
sappiamo, infatti, come altro classificare quanto egli, – prima e dopo
una sua lunga dissertazione sull'uso morale delle armi chimiche –
scrive: “(….) Ma guardiamo alla cosa dal punto di vista etico della
rivoluzione siriana. Ammettiamo per un istante che ci fossimo
appropriati di armi chimiche sottratte agli arsenali di regime
conquistati eroicamente. Immaginiamo di avere la capacità di usarle
contro le forze armate del regime per risolvere il conflitto a nostro
favore e salvare il nostro popolo da morte certa. Cosa ci sarebbe
d'immorale? Tutte le armi possibili sono usate contro di noi. È
ampiamente dimostrato che il regime fa esperimenti micidiali d'uso delle
armi chimiche contro i partigiani rivoluzionari e la popolazione
civile, proprio per vedere di superare quella maledetta linea rossa
impunemente.”
Non
entriamo qui nel merito della veridicità degli “esperimenti micidiali
d'uso delle armi chimiche contro i partigiani rivoluzionari e la
popolazione civile (da parte del regime di Assad)” che, al di là di
qualche “scoop” giornalistico, non è oggi confermato neanche da quelle
“commissioni internazionali” o da quegli “organismi dell’intelligence
americana” che pure avevano avallato analoghe accuse nei riguardi del
regime di Saddam in Iraq. Quello che ci preoccupa è l’ergersi del suo
collaboratore a paladino dell’uso di questa infame forma di guerra: “Invece
se ci lasciate sbranare dal regime assassino, allora, ve lo
promettiamo, la necessaria doverosa e disperata autodifesa ci
consiglierà, ci obbligherà a costituire un tale micidiale pericolo alla
sicurezza regionale da obbligarvi ad assumervi comunque le vostre
responsabilità.” (….) Non è per minacciare, è invece per allarmare
riguardo ad un pericolo oggettivo e già reale che mi lascio andare a
propositi così drammatici.” .
Gentile
dott.ssa Annunziata, la guerra condotta dall’Occidente e dalle
Petromonarchie alla Siria, così come quella alla Libia condotta in nome
della difesa di una ennesima “primavera araba” (che questa guerra, in
realtà, è servita a fare abortire), ha già comportato decine di migliaia
di morti, un milione di profughi, immani distruzioni… Siamo sicuri
converrà con noi che a questa martoriata nazione venga almeno
risparmiato l’orrore delle armi chimiche che il suo collaboratore
ritiene, invece, dirimente per convincere l’Occidente ad un risolutivo
intervento.
Da
parte nostra, insieme al movimento siriano di riconciliazione
interconfessionale Mussalaha, partecipando a delegazioni internazionali –
come quella dello scorso mese di aprile, presieduta dal Premio Nobel
per la Pace Mairead Maguire – animando il nostro sito www.sibialiria.org continuiamo a mobilitarci per cercare di fermare questa guerra e
ricostruire quel tessuto di pace e solidarietà che può garantire il
rispetto dei diritti democratici e il ripristino di quel mosaico di
etnie, culture e religioni che fino a tre anni fa era la Siria.
Cordialmente
La Redazione di www.sibialiria.org
sibialiria@gmail.com
P.S.
Questa lettera, in attesa di una sua graditissima risposta, viene pubblicata oggi sul nostro sito.
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