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24/08/2014

Gaza - Due morti nella notte. Netanyahu promette vendetta, Abbas balla da solo

Giorno numero 48. L’offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza prosegue a minore intensità delle settimane tragiche di luglio, ma continua a uccidere, senza sosta: nella notte sono morti due palestinesi nel bombardamento della torre Fayrouz di Gaza City (si tratta di Badr Hashim Abu Mnih e Yahya Abu al-Omareen, entrambi sui 20 anni), decine i feriti.
Il numero delle vittime è salito a 2.105, 10.550 i feriti.

Colpito anche il più grande centro commerciale della città di Rafah, a sud, completamente distrutto. Raid contro la casa della famiglia al-Ghulayni, a ovest, contro il quartiere al-Barka a Deir al-Balah e contro il campo profughi Al Maghazi, dove una casa è stata completamente distrutta, e contro un centro sportivo a Beit Lahiya. A Rafah distrutti gli uffici del Ministero degli Interni, un edificio di sette piani, il palazzo Zourab: nell’attacco sono stati danneggiati anche i negozi e le case vicini.


Alle bombe israeliane dalla Striscia rispondono le fazioni palestinesi che non hanno mai smesso di lanciare missili verso il territorio israeliano, un centinaio quelli caduti ieri. Stamattina all’alba razzi sono però arrivati anche da nord, da Siria e Libano. I cinque lanciati dal territorio siriano, sono caduti nell’Alture del Golan occupato, quello sparato dal Libano in alta Galilea: nessun ferito, nessun danneggiamento. Immediati gli elicotteri militari israeliani si sono alzati in volo al confine, ma per ora nessuno ha rivendicato il lancio di razzi.

Sul piano diplomatico, il presidente dell’Anp Abbas balla da solo e continua a parlare di un ritorno a negoziati che non esistono. Ieri Abbas ha incontrato al Cairo il presidente egiziano Al-Sisi per premere verso la tregua: “Quello che ci interessa ora è porre fine al bagno di sangue. Appena il cessate il fuoco entrerà in vigore, le due parti potranno sedersi e discutere”. Non è chiaro discutere di cosa: israeliani e palestinesi hanno discusso per nove giorni senza accordarsi nemmeno sul più insignificante dei punti e non lo faranno ora.

Inutili le visite di Abbas prima a Doha e ora al Cairo. Il presidente dell’Anp non nasconde il fastidio per l’atteggiamento di Hamas: voci interne parlano di un Abbas particolarmente arrabbiato per il continuo lancio di razzi verso Israele, che secondo Ramallah sarebbe solo controproducente. Per ora Hamas risponde come al solito: “Ogni proposta che ci verrà fatta – ha detto il portavoce Abu Zuhri – sarà discussa”.

Da parte sua il premier israeliano Netanyahu – che in patria aveva ricevuto non poche critiche per essersi seduto al tavolo del negoziato con Hamas – non molla, e non lo farà soprattutto dopo la morte del bambino di 4 anni, venerdì scorso. In apertura del meeting del gabinetto di sicurezza, questa  mattina, il premier ha promesso che Margine Protettivo proseguirà fino a quando non sarà riportata la calma: “Chiedo ai residenti di Gaza di lasciare i luoghi nei quali Hamas conduce le proprie attività terroristiche – ha detto Netanyahu – Ogni posto così per noi è un target. Abbiamo visto nei giorni recenti che non c’è e non ci sarà nessuna immunità per chi spara contro i cittadini di Israele”. “Molti paesi nella regione e in Occidente – ha aggiunto – stanno cominciando a capire che questo è un fronte unico perché Hamas è l’Isil e l’Isil è Hamas. Si comportano nello stesso modo, sono nati dallo stesso albero avvelenato”.

Una dichiarazione di guerra contro tutta la Striscia, vista l’impossibilità per i residenti a cui Netanyahu si appella di trovare rifugio in alcun luogo: a Gaza non esistono posti sicuri, lo aveva ripetuto anche l’Onu. Non sono sicuri gli ospedali, non sono sicure le scuole, non sono sicuri i rifugi delle Nazioni Unite.

Cisgiordania e Gerusalemme

E mentre in Cisgiordania i bambini si preparano a tornare a scuola, sapendo che i loro fratelli gazawi di scuole non ne hanno più, distrutte o occupate dagli sfollati, proseguono le notti di scontri. Ieri sera un giovane palestinese del campo profughi di Shuafat a Gerusalemme Est è stato centrato da due proiettili sparati dalla polizia israeliana: Yahya Alqam, 20 anni, è stato colpito all’addome due volte, vicino alla colonia di Pisgat Zeev. Secondo testimoni, la polizia ha aperto il fuoco contro le case palestinesi in risposta a degli spari partiti dal campo. Ora Alqam è in terapia intensiva all’ospedale Hadassah.

Notte di arresti in Cisgiordania dove cinque palestinesi sono stati presi dalle forze militari israeliane a Nablus e Betlemme. A Nablus, durante un raid al campo profughi di Balata sono stati catturati Mahmoud Shteii e Rami Murshid; una terza persona è stata arrestata ad un checkpoint volante fuori Nablus; a Betlemme arrestato Wajih Abd al-Fattah Awawad e a Beit Fajar preso Musab Muhammad Jarad Thawabtah.

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