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20/09/2014

Kiev tutta Ue-Nato chiede armi Usa e bacchetta l’Italia


Dopo l’Accordo di Associazione con il mercato europeo, Kiev a Washington chiede ‘armi e non coperte’ e sul gas russo bacchetta l’allarmismo della stampa italiana. Mentre il premier Yatseniuk, minaccia di epurare un milione di persone ‘filo russe’ da certe professioni. Accadde con gli ebrei.

L’Ucraina ancora in guerra
«L’esercito ucraino ha bisogno urgentemente di ulteriori attrezzature militari, letali e non letali». Lo ha detto il presidente ucraino, Petro Poroshenko, davanti al Congresso americano. Finora, l’amministrazione Obama si è rifiutata ufficialmente di fornire aiuto letale per timori di una escalation delle tensioni con la Russia. «La guerra non si può vincere con le coperte», ha insistito Poroshenko. «Questa guerra che questi giovani stanno combattendo oggi non è solo una guerra ucraina. E’ una guerra dell’Europa, ed è anche una guerra dell’America per un mondo libero».

Fragile tregua a prendere tempo
«Come Israele, l’Ucraina ha il diritto di difendere il suo territorio», ha aggiunto Poroshenko in un paragone audace, come vedremo tra poco. «Vi chiedo di non lasciare l’Ucraina da sola di fronte a questa aggressione da parte della Russia», ha detto ancora il presidente. Ed ecco che l’Accordo di Associazione con l’Ue diventa un accessorio. Kiev garantisce ai partner la fedeltà a ogni norma «capace di proteggere l’Accordo da qualsiasi attacco». Messaggio preciso indirizzato al Cremlino: «nessuna forza esterna o interna potrà influenzare il corso europeo per l’applicazione delle riforme»

Voglia di purghe nazi-staliniane
Per fortuna la tregua sul campo sembra reggere sulla parola dei due presidenti, anche se mostra i primi segni di cedimento. A Donetsk, soprattutto. Tensione palpabile. E non aiutano le parole del premier ucraino, Arseni Yatseniuk, che minaccia di epurare un milione di persone da certe ruoli e professioni: chi è ritenuto compromesso con il vecchio governo di Viktor Ianukovich o addirittura chi è compromesso con il KGB, nonostante siano passati oltre vent’anni dalla dissoluzione dell’Unione sovietica. Oltranzismi ideologici che nell’Ucraina con cedimenti storici anti ebraici stonano.

I costruttori di tensioni
Yatseniuk, inoltre, nel commentare l’approvazione da parte del parlamento di due leggi volute da Proshenko per concedere maggiore autonomia al sud-est e per amnistiare i miliziani separatisti filorussi, ribadisce che «da parte di Kiev non ci sarà nessun riconoscimento delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk». Poi la questione gas, su cui crescono i dubbi e le paure europee con l’approssimarsi dell’inverno, l’allarmismo di Kiev improvvisamente si cheta e prova anzi a rassicurare l’Europa. Anche se denuncia una riduzione del 25% di metano dalla Russia.

E Kiev bacchetta l’Italia
Per quanto riguarda il nostro Paese, l’ambasciata d’Ucraina in Italia si dice “estremamente sorpresa dalle recenti pubblicazioni infondate nei mass media italiani su un possibile prelievo nel prossimo inverno del gas russo destinato ai consumatori europei”. Secondo Kiev, l’Ucraina già a giugno ha invitato gli osservatori europei per monitorare la quantità di gas russo che arriva dai gasdotti ucraini. E ad agosto “ha terminato l’automatizzazione dei dati sui depositi sotterranei ucraini diventando il primo Paese non UE collegato al sistema dati sul gas che è nei depositi sotterranei”.


Non ruberemo il vostro gas
Dunque, niente panico secondo Kiev. L’UE utilizzi i depositi sotterranei per l’accumulo del gas nel periodo estivo e per il consumo durante i periodi di massimo fabbisogno in inverno. Inoltre, dicono, “l’Ucraina ha approvato la legge rivoluzionaria sulla gestione del proprio sistema di transito del gas che apre la possibilità di affitto del sistema dei gasdotti dell’Ucraina ad operatori dell’UE e USA” dice ’ambasciata in Italia. Mosca non ci sta a fare la parte della cattiva e, per bocca dell’ad di Gazprom, si dichiara pronta “a soddisfare pienamente la crescente domanda di gas in Europa”.

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