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20/01/2015

Camerun - Boko Haram rapisce 80 persone

A pochi giorni dall’attacco perpetrato contro una caserma militare, i miliziani nigeriani di Boko Haram sono nuovamente entrati in Camerun ieri, dove hanno rapito circa 80 persone tra cui una cinquantina di bambini, nel giorno seguente al dispiegamento da parte del Ciad di truppe in Camerun e in Nigeria per combattere il gruppo terrorista che sta seminando il terrore nelle regioni settentrionali dei due paesi.

Il ministro dell’Informazione camerunense Issa Tchiroma Bakary ha detto che l’attacco e’ avvenuto nel villaggio di Mabass, a pochi passi dal confine con la Nigeria: un gruppo di miliziani ha invaso il villaggio, ucciso almeno tre persone, dato fuoco a decine di abitazioni e sequestrato 80 persone, tra cui circa cinquanta ragazzi tra i 10 e i 15 anni, per poi rientrare subito in Nigeria. “Abbiamo a che fare con persone  barbare e senza legge – ha dichiarato il ministro Bakary – cui niente e nessuno può impedire di uccidere”.

Non e’ la prima volta che il gruppo islamista guidato da Abubakr Shekau entra in Camerun: una settimana fa i miliziani hanno attaccato una base militare nel quartiere amministrativo di Kolofata, nel nord ovest del Paese, e sono stati respinti dalle truppe camerunensi dopo cinque ore di combattimenti e 143 miliziani sono rimasti uccisi: una delle peggiori perdite subite da Boko Haram oltreconfine, come riferito dalle autorità di Yaounde.

Il gruppo islamista, che mira a istituire un Califfato nelle regioni settentrionali della Nigeria, secondo le stime ha ucciso circa 13 mila persone dal 2009 e creato oltre un milione e mezzo di profughi. Le sue incursioni sono cosi sanguinarie che  interi villaggi spariscono dalle mappe dopo il suo passaggio. L’assalto di dieci giorni fa alla cittadina di confine di Baga – assalto passato abbastanza in sordina sulla stampa mondiale a causa dell’attentato di al-Qaeda alla redazione parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo, ndr – ha causato la distruzione di circa 3.700 edifici e il massacro di duemila civili, come denuncia Amnesty International. Stando alle testimonianze dei sopravvissuti, centinaia di persone sarebbero morte annegate nel lago Ciad per sfuggire alla furia degli assalitori.

Ed e’ proprio a Baga, punto di confine tra Ciad, Nigeria, Niger e Camerun, che le truppe ciadiane stanno avanzando per strapparla ai Boko Haram e impedire gli sconfinamenti, che servono al gruppo islamista anche per reclutare forze negli stati limitrofi. Il presidente ciadiano Paul Biya, che giorni fa aveva annunciato l’invio di un contingente in Nigeria, e’ stato subito minacciato di morte dai miliziani di Shekau.

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