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03/05/2015

ISIS - Al Baghdadi ferito grave "inabile" al comando

Il leader dello Stato Islamico (Isis) Abu Bakr al-Baghdadi, rimasto ferito gravemente due mesi fa in un bombardamento aereo della Coalizione guidata dagli Stati Uniti, sarebbe in uno stato di “inabilità” fisica, a causa di un serio “danno spinale”, e non in grado di svolgere più il suo ruolo di comando dell’organizzazione che circa un anno fa, nel giro di poche settimane, prese il controllo dei territori settentrionali di Iraq e Siria. Lo scrive il quotidiano britannico Guardian citando quelle che definisce fonti ben informate a Mosul, la “capitale” dello Stato islamico in Iraq. Il giornale sostiene che l’Isis “è ora guidato da Abu Alaa al Afri”, numero due del gruppo.
Oltre due mesi dopo il suo ferimento, riferisce il Guardian, “il Califfo (al Baghdadi) deve ancora riprendere il comando… tre fonti vicine all’organizzazione affermano che le gravi ferite di Baghdadi potrebbero significare che non tornerà mai più a guidare l’Isis”.

Abu Alaa al Afri, con un passato di insegnante di fisica prima di diventare un leader jihadista e vice di al Baghdadi, avrebbe perciò assunto il comando dell’organizzazione. “Hanno molta fiducia in al Afri”, afferma Hisham al Hashimi, consigliere del governo iracheno sull’Isis, “è intelligente, un ottimo leader e amministratore. Se Baghdadi dovesse morire al Afri sarà nominato (nuovo Califfo)”.

Sempre secondo il Guardian, una donna medico specialista in radiologia e un chirurgo – entrambi membri dello Stato Islamico – stanno curando Baghdadi nel suo rifugio segreto. L’organizzazione manterrebbe uno stretto riserbo sulle sue condizioni, per non demoralizzare combattenti e attivisti. “Soltanto un gruppo ristretto dell’organizzazione è a conoscenza delle reali ferite di Baghdadi e dove si è rifugiato e in pochi hanno potuto fargli visita. Tuttavia le notizie sulle sue condizioni si stanno diffondendo anche nelle seconde linee dell’Isis”, conclude il Guardian.

Il Califfo sarebbe stato ferito in un raid aereo,  avvenuto il 18 marzo a al-Baaj, 130 chilometri da Mosul. I tre uomini che viaggiavano con lui rimasero uccisi. Allora lo stesso Guardian aveva rivelato come al-Baghdadi avesse rischiato di morire, salvo poi riprendersi lentamente.

Già in passato si era diffuse voci sulla morte o il ferimento grave di al Baghdadi in raid aerei della Coalizione. Le prime indiscrezioni risalgono al mese di novembre quando via twitter era stata annunciata ufficialmente l’uccisione di al-Baghdadi in un raid su Qaim. Queste voci sono poi risultate false.

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