Il leader dello Stato Islamico (Isis) Abu Bakr al-Baghdadi, rimasto ferito gravemente due mesi fa in un bombardamento aereo della Coalizione guidata dagli Stati Uniti, sarebbe in uno stato di “inabilità” fisica,
a causa di un serio “danno spinale”, e non in grado di svolgere più il
suo ruolo di comando dell’organizzazione che circa un anno fa, nel giro
di poche settimane, prese il controllo dei territori settentrionali di
Iraq e Siria. Lo scrive il quotidiano britannico Guardian citando quelle che definisce fonti ben informate a Mosul, la “capitale” dello Stato islamico in Iraq. Il giornale sostiene che l’Isis “è ora guidato da Abu Alaa al Afri”, numero due del gruppo.
Oltre due mesi dopo il suo ferimento, riferisce il Guardian, “il
Califfo (al Baghdadi) deve ancora riprendere il comando… tre fonti vicine
all’organizzazione affermano che le gravi ferite di Baghdadi potrebbero
significare che non tornerà mai più a guidare l’Isis”.
Abu Alaa al Afri, con un passato di insegnante di fisica
prima di diventare un leader jihadista e vice di al Baghdadi, avrebbe
perciò assunto il comando dell’organizzazione. “Hanno molta
fiducia in al Afri”, afferma Hisham al Hashimi, consigliere del governo
iracheno sull’Isis, “è intelligente, un ottimo leader e amministratore.
Se Baghdadi dovesse morire al Afri sarà nominato (nuovo Califfo)”.
Sempre secondo il Guardian, una donna medico specialista in
radiologia e un chirurgo – entrambi membri dello Stato Islamico – stanno
curando Baghdadi nel suo rifugio segreto. L’organizzazione manterrebbe uno stretto riserbo sulle sue condizioni, per non demoralizzare combattenti e attivisti.
“Soltanto un gruppo ristretto dell’organizzazione è a conoscenza delle
reali ferite di Baghdadi e dove si è rifugiato e in pochi hanno potuto
fargli visita. Tuttavia le notizie sulle sue condizioni si stanno
diffondendo anche nelle seconde linee dell’Isis”, conclude il Guardian.
Il Califfo sarebbe stato ferito in un raid aereo, avvenuto il 18 marzo a al-Baaj, 130 chilometri da Mosul.
I tre uomini che viaggiavano con lui rimasero uccisi. Allora lo stesso
Guardian aveva rivelato come al-Baghdadi avesse rischiato di morire,
salvo poi riprendersi lentamente.
Già in passato si era diffuse voci sulla morte o il ferimento grave di al Baghdadi in raid aerei della Coalizione.
Le prime indiscrezioni risalgono al mese di novembre quando via twitter
era stata annunciata ufficialmente l’uccisione di al-Baghdadi in un
raid su Qaim. Queste voci sono poi risultate false.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento