01/04/2017
Melendugno. “La polizia si sta riorganizzando per attaccare in forze”
Intervista a Boris, attivista No Tap, di Melendugno – Realizzata ieri da Radio Città Aperta.
Ciao Boris, buongiorno.
Ciao.
Sappiamo che è un momento questo di relativa tranquillità perché c'è una sospensione dei lavori fino a lunedì. Qual è la situazione in questo momento?
Molti mezzi di comunicazione hanno fatto passare questa sospensione come una mezza vittoria del movimento. Nella realtà dei fatti lo è, perché abbiamo messo un po' in difficoltà sia la società Tap sia chi la sostiene e consente di fare questi lavori, cioè le forze dell'ordine, che rispondono come le guardie bianche dell'America Latina agli ordini di una multinazionale. La quale non ha neanche i permessi per fare quello che sta facendo, perché li ha ottenuti dopo che aveva iniziato a fare i lavori. Nella realtà dei fatti siamo di fronte ad una tregua unilaterale proclamata dalle forze dell'ordine perché avevano bisogno di riorganizzarsi e rafforzarsi, quindi da lunedì avremo praticamente militarizzata tutta la zona di Tap del presidio. Noi ci stiamo organizzando da parte nostra per continuare la battaglia nel migliore dei modi. Una battaglia che finora è stata pacifica, nel senso che abbiamo fatto solo ed esclusivamente resistenza passiva; invece dall'altra parte abbiamo trovato le forze di polizia in assetto antisommossa, molto nervosi... Io ho un po' di esperienza in questo campo e veramente fanno paura, nel senso che partono senza motivo, provocano, tentanto di arrestare le persone che stanno sedute a terra, cercano di isolare le persone, le accerchiano e tentano di portarle via. E' una situazione molto delicata anche perché ci sono persone anziane e quelli non hanno nessuna pietà. Però questa è la situazione e noi ci stiamo organizzando per andare avanti, per rispondere a tutto questo con la forza di un popolo; perché è tutto il Salento, tutto il popolo del Salento che non vuole il Tap.
Chiaro. Quindi vi aspettate per la prossima settimana forse addirittura un livello di militarizzazione superiore a quello già imponente che abbiamo visto nei giorni scorsi?
Sì. Le motivazioni reali per cui sono stati sospesi i lavori sono quelle. Hanno detto: noi non abbiamo la capacità di fronteggiare quello che abbiamo di fronte quindi dobbiamo riorganizzarci con le forze di polizia per avere rinforzi. Nella realtà dei fatti, loro non erano pronti a questa cosa; hanno spostato poliziotti, finanzieri e carabinieri da tutte le province della Puglia pensando di dover far fronte a un giorno, massimo due di manifestazione. Evidentemente questi agenti erano sempre gli stessi, erano esausti... Ed anche noi eravamo stanchi... Quindi alla fine hanno detto “sospendiamo, facciamo arrivare qualcun altro”, perché hanno capito che comunque, giorno per giorno, il numero di persone al presidio aumentava e non diminuiva. Non ci siamo abbattuti quando hanno tagliato il primo albero, ma ci siamo arrabbiati di più; e quindi alla fine si stanno riorganizzando per essere più forti.
Possiamo sperare che però ci si riorganizzi anche da quest'altro lato e che quindi da lunedì ci possa essere un presidio anche questo più imponente, più numeroso...
Sì, sì, questo senza dubbio. Noi in questi giorni stiamo facendo volantinaggi, stiamo andando a parlare con la gente, con le persone che comunque sostengono la nostra lotta, che però non lo fanno ancora in maniera attiva. Perché alla fine il rischio è che anche noi, dopo una settimana, 10 giorni, 15 giorni, un mese, se non c'è un ricambio costante, alla fine finiamo per cedere. Ma non succederà, perché comunque la rabbia sta montando in tutta la provincia, perché è evidente il sopruso che stiamo subendo. Anche le istituzioni locali... Cioè, è stato caricato il sindaco mentre stava facendo un'intervista; è una cosa pazzesca, senza motivo. Sono cose che tutti stanno vedendo, che tutti collegano ad un disegno di cui noi non abbiamo nessuna contezza, nel senso neanche si sa bene chi sono questi di Tap. Sicuramente non stanno facendo il bene della nostra terra, sicuramente stanno danneggiando la nostra economia, sicuramente stanno distruggendo il nostro territorio. Qua tra xylella – questa fantomatica xylella che non si capisce neanche cosa sia, ma che fa seccare gli alberi di ulivo, però l'anno scorso c'è stato un grosso movimento intorno a questa cosa e c'è ancora – poi abbiamo Colacem, poi l’Ilva... Io abito in un paese in cui non c'è una fabbrica e in cui la gente muore di tumore a 40, 50 anni. Più o meno su tutto questo si sta lavorando da anni, si fa controinformazione. La gente è stanca. Stanca di dover subire queste operazioni colonialistiche da parte di multinazionali che non lasciano nulla al territorio, se non distruzione e morte.
Territorio che, tra l'altro, è tra i più belli nel nostro paese e quindi a maggior ragione andrebbe tutelato. Ti ringrazio Boris per il tuo contributo.
Grazie a voi, perché ci state facendo parlare.
E assolutamente ti volevo dire che magari ci risentiamo la prossima settimana quando i lavori dovrebbero riprendere per continuare a seguire insieme quello che sta accadendo.
Sì, sì, noi siamo disponibilissimi sempre. Solo un appello, perché tante persone stanno al presidio in questi giorni, stanno succedendo un sacco di cose... Molto probabilmente avremo bisogno di un sostegno anche per portare avanti eventuali spese giudiziarie, quindi se oltre alla controinformazione e alla solidarietà, ci sta qualcuno che vuole fare una serata ogni tanto per sostenere queste battaglie, è ben accetto.
Un sostegno a questa battaglia. Assolutamente. Grazie ancora Boris.
Grazie a te, grazie a voi.
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