Non dobbiamo solo sostenere, dobbiamo ringraziare le decine di migliaia di studenti scesi in piazza oggi contro l’alternanza scuola lavoro. Finalmente in tante città italiane i giovani hanno manifestato contro quella infamia medioevale che è il lavoro gratuito. Infamia che diventa doppia se di essa si fa portatrice la scuola pubblica.
Chiamati in lotta dalla UDS e da tanti collettivi, gli studenti hanno mostrato che la cosiddetta educazione al lavoro è in realtà ammaestramento alla prestazione servile. Che, dopo l’alternanza, prosegue nei tirocini e negli stage gratuiti, il tutto nel nome del principio: se sarai schiavo oggi forse sarai un lavoratore domani.
Nel Medio Evo chi voleva iniziare un mestiere, prima lavorava gratis e si doveva anche pagare gli strumenti di lavoro. Oggi è tutto uguale, solo che non ci sono neppure le corporazioni medioevali che alla fine un lavoro retribuito lo garantivano.
Infinite complicità hanno portato alla legalizzazione e poi alla scolarizzazione del lavoro gratis. Ricordiamo i 10.000 addetti all’EXPO di Milano, imbrogliati da promesse di chissà quale occupazione futura, come compenso per la loro prestazione gratuita. Benedetta da Renzi, Maroni, Pisapia e da CGILCISLUIL.
Il mondo del lavoro è oggi governato da quella legge sciocca e feroce chiamata Jobsact. Ecco, la prestazione gratuita dei giovani è il gradino d’accesso al mondo del lavoro senza diritti, ove la dignità della persona viene offesa e negata.
L’unica cosa che l’alternanza scuola lavoro vorrebbe insegnare è l’obbedienza al lavoro non pagato prima, a quello supersfruttato poi. A tutto questo gli studenti in piazza dicono no e parlano anche per i milioni di di lavoratori che non hanno forza o coraggio di ribellarsi alla nuova schiavitù. Basta.
La ministra Fedeli ha risposto agli studenti affermando che colpirà gli abusi. Cialtroneria ridicola, l’alternanza è un abuso in sé, ultimo anello di una lunga catena di abusi ai danni del lavoro e della scuola pubblica, sempre più asservita al mercato e ai suoi sporchi affari.
L’alternanza scuola lavoro va semplicemente abolita, così come il Jobsact, la buona scuola, la Fornero e le altre leggi devastatrici. E i ministri che, come Fedeli, quelle leggi le sostengono, vanno cacciati e mandati a lavorare. Non gratis però, neanche loro, anche se lo meriterebbero.
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